Istat: cresce nel 2023 la povertà assoluta tra le famiglie di operai

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Roma, 17 ott. (askanews) – L’incidenza di povertà assoluta diminuisce al crescere del titolo di studio della persona di riferimento della famiglia; se quest’ultima ha conseguito almeno il diploma di scuola secondaria superiore, l’incidenza è pari al 4,6%, in peggioramento rispetto al 2022 (quando era pari al 4,0%), e raggiunge il 12,3% se ha al massimo la licenza di scuola media. Nelle famiglie con persona di riferimento occupata, valori elevati dell’incidenza di povertà si confermano per le famiglie con persona di riferimento operaio e assimilato (16,5%, in crescita rispetto al 14,7% del 2022), raggiungendo il valore più elevato della serie dal 2014; stessa dinamica per le incidenze degli occupati e dei dipendenti. Lo ha reso noto l’Istat.

Fra le famiglie con p.r. indipendente, i valori più alti si registrano per coloro che svolgono un lavoro autonomo diverso da imprenditore o libero professionista (6,8% altro indipendente, in miglioramento rispetto all’8,5% del 2022). Le famiglie con persona ritirata dal lavoro mostrano valori stabili (5,7%) dopo la crescita del 2022, mentre si confermano invece i valori più elevati per le famiglie con p.r. in cerca di occupazione (20,7%).