Il “Pozzuoli Foto Fest – Incontri D’Autore/ Anteprima II edizione” ospita Luigi Spina

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Una fotp di Pompei di Luigi Spina

Dopo l’ottimo riscontro dello scorso weekend con un folto pubblico ad ascoltare le narrazioni degli ospiti, continua, venerdi 18 ottobre 2024, alle ore 17,30, presso i Magazzini Fotografici di Napoli (in via S. Giovanni in Porta – Napoli) diretti da Yvonne De Rosa, la kermesse “Pozzuoli Foto Fest – Incontri D’Autore/ Anteprima II edizione”, ideata e diretta da Gianni Biccari, che si avvale del patrocinio della Regione Campania e di quello della Fiaf (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). Il terzo appuntamento, a ingresso libero, avrà come ospite Luigi Spina. Dialogherà con lui la storica della fotografia Federica Cerami.

Attraverso l’uso sapiente della luce e delle attrezzature, le sue immagini restituiscono in pieno tutto lo splendore delle opere d’arte. Per il suo libro Interno Pompeiano, ad esempio, si è avvalso della sola luce naturale presente sulle scene per restituire tutta la magnificenza degli interni della antica Pompei. Ci si trova quindi al cospetto di un artista di spessore internazionale che definire archeologo, storico dell’arte non è azzardato. Luigi Spina è il fotografo delle antichità. Recentemente ha studiato i calchi in gesso di Antonio Canova e sta seguendo nuovi progetti editoriali il cui tema è l’azione culturale e sociale mediata dalla fotografia. Ha pubblicato oltre 20 libri fotografici di ricerca personale e ha realizzato prestigiose campagne fotografiche per Enti e Musei.

Luigi Spina nasce a Santa Maria Capua Vetere nel 1966 e a oggi è considerato uno dei maggiori fotografi nel suo campo. I temi della sua opera sono gli anfiteatri e il senso civico del sacro, i legami tra arte e fede, la ricerca di antiche identità̀ culturali, il confronto fisico con la scultura classica, l’ossessiva ricerca sul mare, le cassette dell’archeologo sognatore. Il suo filo conduttore è la ricerca della bellezza. Una bellezza che è sempre stata fugace e temporanea. Una bellezza che, tuttavia, è mitica e rigenerativa rispetto alla transitorietà̀ della vita umana e alla fragilità̀ delle certezze umane.