Giovanni Iolascon nuovo presidente della Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa

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in foto Giovanni Iolascon

Nel corso del 52° Congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (Simfer), tenutosi presso il Padova Congress dal 6 al 9 ottobre, si è proceduto al rinnovo delle cariche societarie per il triennio 2024-2027. Le votazioni, svoltesi il 7 e l’8 ottobre, hanno seguito l’Assemblea dei Soci e hanno coinvolto tutti i soci Simfer in regola con le quote di iscrizione annuale.
Il nuovo presidente eletto è Giovanni Iolascon, ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Con una lunga carriera accademica e scientifica, Iolascon ha pubblicato oltre 400 articoli e attualmente dirige il Dipartimento multidisciplinare di Specialità medico-chirurgiche e odontoiatriche. La sua esperienza nel campo della riabilitazione e la sua attività di ricerca a livello internazionale ne fanno una figura di grande autorevolezza per guidare la Simfer nei prossimi tre anni. Iolascon succede a Giovanna Beretta, in carica dal 2021 al 2024, prima donna a ricoprire la carica di presidente Simfer.
Alla carica di segretario generale è stato eletto Andrea Bernetti, mentre i nuovi membri del Consiglio di Presidenza sono Ernesto AndreoliFederica BressiAlessandro De SireStefano MazzonAndrea MontisFederico PosteraroAntonio Robecchi Majnardi e Lia Rusca. Sono stati eletti inoltre come probiviri Stefano BargellesiSilvia Galeri e Giulia Letizia Mauro, mentre il sindaco unico sarà Roberto Conte.

Il congresso Simfer, che ha richiamato oltre 2.000 professionisti del settore, ha rappresentato un’importante occasione per discutere i futuri sviluppi della medicina riabilitativa in Italia, con particolare attenzione all’integrazione delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la robotica e la teleriabilitazione. L’inaugurazione del congresso è stata arricchita dall’intervento del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che ha offerto una riflessione sulle sfide etiche della medicina moderna, sottolineando l’importanza di bilanciare tecnologia e solidarietà nella cura dei pazienti.