Primo anniversario di uno dei tanti eventi dolorosi che affliggono l’umanità

Non lascia indifferente nessuno una constatazione dolorosa. Il Libro Nero dove l’ umanità annota da tempo remoto gli eventi che la  colpiscono con sempre maggior violenza, è da  un pò che non resta
chiuso. Sono anche gli attentati, per essere più precisi, che stanno facendo si che quel tomo resti aperto sempre più a lungo. Non desta alcuna ragione di preoccuparsi che lo spazio utile per annotare possa esaurirsi, perché quello stesso è del tipo a fogli mobili, aggiungibili alla bisogna. Il sette ottobre dello scorso anno, in pieno giorno, in Israele, nei pressi della striscia di Gaza, Hamas,una formazione filopalestinese, compì un tipo particolare di attentato confrontabile con qualcosa che rientra nella stessa tipologia di uno che ha molti punti in comune: da tempo è ormai leggenda. È quanto si riferisce all’ episodio del Cavallo di Troia. Descritto più semplicemente, quel fatto prova a far comprendere che una delle azioni che determinano la vittoria di una battaglia, è il trovarsi di sorpresa al centro della scena. Si evita, così facendo, di essere intercettati e neutralizzati ancora prima che lo scontro abbia inizio. Fu così che ai Greci nel cavallo di legno riuscì di conquistare Troia e ai guerrieri di Hamas di atterrare con i deltaplano nel mezzo di una festa. Essi riuscirono a scendere dal cielo fino a trovarsi in mezzo a una radura dove una moltitudine di persone cercava di concedersi un minimo di svago. Qualcosa del genere era già accaduta in più parti dei luoghi di combattimento durante la seconda guerra mondiale. Fu allora che entrambi gli schieramenti contrapposti iniziarono a far uso degli alianti. Arrivando al dunque, nessuno vorrebbe che fossero messi in scena fatti delittuosi sullo stile delle sceneggiate napoletane, solo ancora più truci in quanto vere. Una constatazione immediata perchè spontanea, suona come una  raccomandazione accorata a fare attenzione alle tante, meglio troppe, situazioni convergenti sul medesimo obiettivo. Esse rendono più che verosimili le congetture di repliche di comportamenti fuori di ogni logica, quasi un bis in idem con la “prima”, innanzi descritta e commentata. Si aggiunga che domani sarà è il day after, altrettanto colmo di grande tensione, in quanto lunedi, quindi con più persone in giro nei centri abitati, grandi o piccoli che siano. Non si può scavalcare a piè pari il fatto che le sigle sindacali non abbiano pressochè del tutto messo in conto che, per una circostanza che sarebbe potuta andare molto oltre una dimostrazione home made, come può essere uno sciopero del trasporto, iI pericolo si sarebbe potuto acuire.Il fuoco appena accennato sembra destinato a non spegnersi presto. A meno che chi dovrebbe provare a raggiungere quello scopo, non riuscirà a agire con la giusta quantità di diplomazia richiesta in situazioni del genere. Tanto nel tentativo di far…degenare ancor più i contrasti in essere. Niente altro per ora se non recitare ciascuno la sua parte, con l’augurio che, se non sarà bastevole allo scopo, possa dare almeno un aiuto consistente alla causa.