Padoan: ‘Avanti con i tagli delle tasse, ma devono essere credibili e sostenibili’

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”Il taglio delle tasse è uno dei segni distintivi della strategia economica del governo che continuerà, ma come ho sempre detto dall’inizio, devono essere credibili e sostenibili, altrimenti non danno il segnale che si abbattono definitivamente”. Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ospite a Radio Anch’io su Radio 1, ricordando che ci sono ”già tagli per il 2017. Aggiungo che nel taglio di tasse va ricompresa l’eliminazione delle clausole di salvaguardia”.

”I numeri macro sono molto vicini” a quanto previsto con il Def, ”significa che il governo fa previsioni serie”. Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ospite di Radio Anch’io su Radio 1, sottolineando che c’è stato ”un grande balletto dei dati” e che certo ”lo 0,8% non soddisfa nessuno ma sicuramente migliorerà”. Quanto all’ipotesi di revisione delle stime per il 2016 il ministro si è limitato ricordare che ”il Def indicava l’1,6%. Le stime non si fanno ogni 5 minuti, le rifaremo quando avremo più evidenze empiriche”. Ma sul 2015, ha osservato, alla fine ”lo 0,8% è molto vicino allo 0,9% che era stato criticato da molti come irrealistico”.
   

”Il taglio delle tasse è uno dei segni distintivi della strategia economica del governo che continuerà, ma come ho sempre detto dall’inizio, devono essere credibili e sostenibili, altrimenti non danno il segnale che si abbattono definitivamente”. Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ospite a Radio Anch’io su Radio 1, ricordando che ci sono ”già tagli per il 2017. Aggiungo che nel taglio di tasse va ricompresa l’eliminazione delle clausole di salvaguardia”.

”I numeri macro sono molto vicini” a quanto previsto con il Def, ”significa che il governo fa previsioni serie”. Così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ospite di Radio Anch’io su Radio 1, sottolineando che c’è stato ”un grande balletto dei dati” e che certo ”lo 0,8% non soddisfa nessuno ma sicuramente migliorerà”. Quanto all’ipotesi di revisione delle stime per il 2016 il ministro si è limitato ricordare che ”il Def indicava l’1,6%. Le stime non si fanno ogni 5 minuti, le rifaremo quando avremo più evidenze empiriche”. Ma sul 2015, ha osservato, alla fine ”lo 0,8% è molto vicino allo 0,9% che era stato criticato da molti come irrealistico”.