Overtourism? Termine usato a sproposito. CleanBnB: Ecco 10 consigli per una vacanza sostenibile

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Nell’estate appena trascorsa, il termine “overtourism” è entrato di forza nel dibattito pubblico, generando preoccupazioni su come il turismo di massa stia impattando (negativamente) su molte delle nostre città e destinazioni turistiche.  Eppure, i dati del Ministero del Turismo, parlano chiaro: nel solo mese di agosto è stato registrato un tasso di saturazione delle strutture ricettive prenotabili tramite le piattaforme online del 39%, collocando l’Italia al secondo posto tra i principali competitor del Mediterraneo. In questo scenario, gli affitti a breve termine restano la soluzione preferita sulle piattaforme come Airbnb e Booking.com. Lo scenario evidenziato dal centro studi Srm-IntesaSanPaolo stima per l’Italia un proseguimento, nel 2024, della crescita delle presenze turistiche che raggiungerebbero 467,2 milioni, vale a dire il +3,6% rispetto al 2023.

“Siamo davanti all’ennesima conferma dell’esplosiva opportunità del turismo in Italia, a partire dal mondo dei viaggi e dei soggiorni. Una notizia più che positiva della quale l’economia di un Paese a vocazione turistica come l’Italia ha grande bisogno”.  Lo racconta Francesco Zorgno, presidente di CleanBnB Spa, società leader nel mercato degli affitti brevi, al primo posto tra i property manager italiani con oltre 2.800 unità gestite in più di 90 località italiane, presentando i dati record del bilancio semestrale della società.
“Si è parlato di “overtourism” spesso a sproposito: è necessario evitare di generalizzare il fenomeno, per non demonizzare in generale il mondo del turismo che rappresenta una risorsa essenziale per l’Italia. In verità bisogna distinguere tra il turismo gestito male e quello gestito bene. Tutti noi, operatori e viaggiatori, dobbiamo puntare a una vera sostenibilità che porti benefici reali e duraturi ai territori, creando valore per le comunità locali e per l’intera filiera”. A tale proposito CleanBnB, da sempre impegnata attivamente nel settore, ha identificato 10 regole per un turismo sostenibile capace di valorizzare i territori.

1. Scegliere destinazioni meno conosciute
Per contrastare gli effetti negativi dell’overtourism, è fondamentale diversificare le destinazioni. Invece di concentrarsi solo sulle mete più famose e sovraffollate, è importante promuovere luoghi meno conosciuti ma altrettanto affascinanti. Gli affitti brevi, soprattutto dopo l’emergenza pandemica, consentono ai viaggiatori di esplorare destinazioni lontane dai grandi centri, favorendo una distribuzione più equilibrata dei visitatori sul territorio.

2. Soggiornare in alloggi gestiti localmente
Soggiornare in appartamento non solo garantisce un’esperienza immersiva nella realtà del territorio, ma contribuisce direttamente all’economia del posto. Questo tipo di turismo supporta i proprietari locali e aiuta a mantenere vivi immobili che altrimenti resterebbero sfitti e trascurati, riducendo così anche il rischio di degrado urbano.

3. Ridurre l’impatto ambientale del soggiorno
Un turismo sostenibile passa anche dalla consapevolezza del proprio impatto ambientale. È importante scegliere alloggi che adottino pratiche eco-friendly, come la riduzione del consumo energetico e il rispetto delle regole di raccolta dei rifiuti. CleanBnB, ad esempio, incoraggia l’uso di tecnologie smart per il controllo dei consumi, contribuendo così a ridurre l’impatto dei soggiorni sulle risorse ambientali.

4. Sostenere l’economia locale
Acquistare prodotti locali, mangiare nei ristoranti del posto e partecipare a esperienze offerte da operatori sul territorio sono tutte azioni che contribuiscono a sostenere l’economia locale. Gli operatori degli affitti brevi spesso prevedono guide e consigli sui migliori prodotti locali, promuovendo un’esperienza di viaggio che valorizza la comunità del posto.

5. Rispettare la cultura e le tradizioni locali
Ogni destinazione ha la propria storia, le proprie tradizioni e la propria cultura. Per un turismo veramente sostenibile è essenziale rispettare e valorizzare queste diversità. Gli ospiti dovrebbero essere incoraggiati a immergersi nelle tradizioni locali, partecipando a eventi culturali e rispettando le usanze del posto, contribuendo così a una convivenza in armonia con le comunità del territorio.

6. Limitare gli spostamenti in auto e preferire la mobilità green
Uno degli aspetti più critici del turismo di massa è l’aumento del traffico e dell’inquinamento. Per ridurre l’impatto ambientale è consigliabile utilizzare mezzi di trasporto sostenibili, come biciclette, mezzi pubblici, o semplicemente camminare. La scelta di alloggi situati in posizioni strategiche che facilitano l’accesso a piedi o con mezzi sostenibili contribuisce a ridurre la necessità di utilizzare l’auto.

7. Promuovere la consapevolezza tra i viaggiatori
Un turismo sostenibile passa anche dall’educazione e dalla consapevolezza dei viaggiatori ai principi della sostenibilità. I gestori dovrebbero sempre fornire informazioni utili e consigli pratici ai propri ospiti su come ridurre l’impatto sull’ambiente e sulle comunità del proprio soggiorno, dall’uso consapevole delle risorse all’importanza di rispettare gli spazi pubblici e privati.

8. Pianificare il viaggio fuori dai periodi di alta stagione
Uno dei modi più semplici per evitare gli affollamenti è viaggiare al di fuori dei periodi di alta stagione. Questo non solo riduce la pressione sulle destinazioni turistiche, ma offre anche un’esperienza più autentica e meno affollata. Gli appartamenti in affitto breve sono disponibili tutto l’anno, offrendo la possibilità di vivere le destinazioni in modo più rilassato e sostenibile.

9. Favorire esperienze di turismo lento
Il turismo lento, o slow tourism, si concentra sulla qualità dell’esperienza piuttosto che sulla quantità. Consiste nel prendersi il tempo necessario per conoscere davvero un luogo o un territorio, immergendosi nella sua cultura e natura, invece di correre da un’attrazione all’altra solo per scattare foto da condividere sui social. Un turismo in appartamento, per più giorni, permette di vivere un’esperienza unica alla scoperta delle realtà locali e a un ritmo più rilassato.

10. Contribuire attivamente alla tutela del territorio
Praticare un turismo sostenibile significa anche contribuire attivamente alla conservazione e alla tutela del territorio. I gestori dovrebbero incoraggiare i propri ospiti a partecipare a iniziative locali di tutela ambientale, come pulizie di spiagge o parchi, o a fare donazioni a progetti di conservazione. Ogni piccolo gesto può fare la differenza e aiutare a preservare le bellezze del nostro Paese per le future generazioni.

Quando il turismo funziona
Nel primo semestre 2024, CleanBnB ha registrato un nuovo record di presenze in tutte le località gestite, con oltre 55.000 soggiorni (+35% rispetto allo stesso periodo del 2023). Il rinnovato clima di fiducia nel comparto degli affitti brevi ha spinto anche l’ulteriore espansione del portafoglio gestito dalla società, che ad agosto ha superato le 2.870 unità gestite direttamente e in esclusiva arricchendosi di strutture di particolare rilievo nelle località più importanti, e l’avvio delle attività in nuove zone non ancora coperte dal servizio CleanBnB.
“L’overtourism è semplicemente un turismo usa e getta, fatto male. La risposta è solo una: turismo sostenibile che non è solo una moda, ma una necessità per il futuro delle nostre destinazioni. CleanBnB, con il suo modello di gestione degli affitti brevi, rappresenta un esempio concreto di come il settore turistico possa evolversi in modo responsabile, creando valore per tutti: i viaggiatori, i proprietari e le comunità locali. Seguendo queste dieci regole, possiamo tutti contribuire a un turismo che non solo rispetta il territorio, ma che lo valorizza e lo preserva per il futuro” ha concluso Zorgno.