A Galleria Toledo “Manicomio addio”, la storia di Basaglia

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Tornano a Napoli i Chille de la balanza, compagnia di ricerca sul teatro che apre la stagione 2024-2025 di Galleria Toledo, teatro stabile d’innovazione, con un intrigante progetto dedicato a Franco Basaglia che prevede uno spettacolo teatrale, «Manicomio, addio! Contro tutti i muri» da venerdì 4 a domenica 6 ottobre. Lo spettacolo è preceduto dall’incontro «Franco Basaglia, oggi» giovedì 3 ottobre alle 18.30 a Je so pazzo presso l’ex OPG occupato a Materdei, in cui si indaga l’attualità dell’esperienza dello psichiatra veneziano e dei suoi collaboratori che hanno portato alla legge 180 e al definitivo superamento dei manicomi in Italia. Lo spettacolo «Manicomio addio! Contro tutti i muri» andrà in scena venerdì alle 19, sabato alle 20.30 e domenica ottobre alle 18. E’ una creazione di Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza, prodotto dai Chille in occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia. «Da anni noi Chille – spiega Claudio Ascoli – lavoriamo intorno a Basaglia e alla rivoluzione che portò – fatto unico al mondo – al definitivo superamento dei manicomi. Basaglia lo fece con i suoi collaboratori e il prezioso lavoro di sua moglie Franca Ongaro, affermando la necessità della relazione tra persone e il superamento di ogni stigma. E’ ben difficile capire come vivere questo straordinario e talvolta contraddittorio percorso in un incontro con lo spettatore, vivo e non celebrativo, capace di superare il muro tra palco e platea e ricreare comunità, come in tutti i nostri ultimi spettacoli . Molti compagni di strada hanno in evidenza come uno dei fattori vincenti del nostro cinquantennale percorso creativo sia stato il legame quotidiano che unisce il mio lavoro e me con quello di Sissi Abbondanza, mia compagnia di vita e di teatro da oltre 45 anni. La messa in discussione giorno per giorno, la verifica ‘crudele’ delle invenzioni, dei progetti è un fatto raro, se non unico in teatro, paragonabile forse con quanto avvenne in casa Basaglia-Ongaro negli anni del superamento del manicomio da Gorizia a Trieste, sino alla purtroppo prematura morte dello psichiatra».