Turismo, “Tax Free Shopping”: bilancio positivo per i primi 7 mesi di applicazione

14
in foto Daniela Santanchè

A sette mesi dall’introduzione della nuova soglia del tax free shopping, che a partire dal 1° febbraio 2024 è stata ridotta da 154,95 a 70,01 euro, e a chiusura della stagione estiva, il bilancio della misura fortemente voluta dal Ministero del Turismo si rivela essere molto positivo. Le principali performance della nuova soglia, come rilevato da Global Blue, parlano di un +43% nelle transazioni, di un +5% nella spesa e di oltre 300mila nuovi shopper che hanno acquistato solo nella fascia 70-155 euro. Inoltre, è cresciuto al 26% il contributo delle località cosiddette “minori” al tax free shopping di questa soglia, a fronte di una riduzione al 53% del contributo apportato dalle canoniche quattro grandi destinazioni (Milano, Roma, Firenze, Venezia): una ricaduta positiva per le località turistiche più periferiche, che agevola i processi di decentralizzazione e destagionalizzazione dei flussi. Le destinazioni che hanno performato meglio, in termini di variazione delle transazioni, sono: Catania (+72%), Como (+67%), Napoli (+64%), Amalfi (+63%), San Gimignano (+63%), Verona (+61%), Assisi (+57%), Bellagio (+53%) e Bologna (+51%).

Gli effetti benefici si riversano anche su retail e artigianato locale, che crescono più del dato nazionale, con un +54% nelle transazioni, un +12% nella spesa e uno scontrino medio di 111 euro. A beneficiarne maggiormente sono i settori merceologici, tipicamente “made in Italy”, di pelletteria e borse (+57% nelle transazioni; +18% nella spesa), calzature (+79%; +26%), e profumi e cosmetica (+141%; +47%). “Gli obiettivi del governo erano aumentare la competitività della Nazione, decentralizzare le mete di shopping, attrarre nuovi Tax free shopper e nuove nazionalità, rafforzare il retail e l’artigianato locale, potenziare l’indotto – dichiara il ministro del Turismo Daniela Santanchè -. I dati raccolti finora confermano il raggiungimento di questi traguardi: ci siamo allineati agli altri Paesi UE, abbiamo incrementato la contribuzione delle città minori e attirato nuovi mercati, specie svizzeri, sudamericani e turchi – ha continuato il ministro -. Consolidiamo, così, anche nell’ottica del PST, l’opera di promozione e valorizzazione dei territori, in una dimensione orizzontale e sistemica, in maniera tale da incentivare lo sviluppo dell’intera Nazione”.