Marcondiro e il robot primitivo: un dialogo tra passato e futuro

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In occasione del cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Giganti di Mont’e Prama, l’artista contemporaneo Marco Marchese Borrelli, in arte Marcondiro,  di origini calabresi e campane, presenta al Marmomac 2024 una creazione che fonde passato e futuro: il Robot Primitivo. Questa scultura, realizzata in marmo di Carrara e modellata con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, rappresenta un dialogo affascinante tra le antiche statue nuragiche e le avanguardie artistiche del nostro tempo.

Marcondiro, noto per le sue sperimentazioni multidisciplinari che spaziano dalla musica alla video arte, ha sempre mostrato un profondo interesse per l’esplorazione delle radici dell’umanità e delle potenzialità della tecnologia. I suoi lavori, spesso caratterizzati da una forte componente visiva e sonora, indagano temi come l’identità, la memoria e il rapporto tra uomo e macchina. Il Robot Primitivo si inserisce perfettamente in questo percorso artistico. L’artista ha scelto di ispirarsi ai Giganti di Mont’e Prama, imponenti statue risalenti a oltre 3.000 anni fa, per creare un’opera che, pur radicata nel passato, guarda al futuro con uno sguardo critico e sperimentale. La scelta del marmo di Carrara, un materiale nobile e millenario, sottolinea ulteriormente il legame tra l’opera d’arte e la tradizione scultorea.

Ma è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella fase di progettazione che rende questa scultura particolarmente innovativa. Marcondiro, in collaborazione con un team di esperti, ha sviluppato un modello 3D del Robot Primitivo, che è stato poi elaborato e raffinato attraverso algoritmi di apprendimento automatico. In questo modo, l’artista ha potuto sperimentare infinite variazioni formali e materiche, dando vita a un’opera unica e personalissima. La scelta di rappresentare un robot con sembianze primitive non è casuale. Marcondiro intende sottolineare come l’umanità, sin dalle sue origini, abbia sempre cercato di rappresentare sé stessa attraverso immagini e simboli. Il Robot Primitivo, con le sue forme essenziali e il suo sguardo enigmatico, diventa così un’icona universale, capace di evocare emozioni e riflessioni profonde.

Il Robot Primitivo sarà esposto al Marmomac 2024, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi in un’esperienza artistica unica e coinvolgente. Un’occasione per scoprire come l’arte contemporanea possa dialogare con il passato, dando vita a opere che ci invitano a guardare al futuro con occhi nuovi.