In Liguria crescono quotazioni Rixi, ma leader non sbloccano stallo

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Roma, 9 set. (askanews) – Manovra come portata principale del pranzo, ma non soltanto. Nel vertice di maggioranza che si è tenuto a palazzo Chigi, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi hanno affrontato anche altre due nodi rimasti in sospeso nell’incontro di venerdì scorso: quello della candidatura a presidente della Liguria e quello del rinnovo del cda Rai. Neanche questo summit, tuttavia, è risultato decisivo.

Per il dopo Toti i nomi in campo sono sempre gli stessi: Edoardo Rixi, Ilaria Cavo e Pietro Piciocchi. Non si tratta soltanto di capire quale possa essere il nome più gradito all’elettorato (nell’incontro precedente si era deciso di effettuare dei sondaggi) ma anche chi si debba ‘intestare’ la candidatura. Il nome di Rixi potrebbe anche mettere tutti d’accordo ma la Lega vorrebbe che venisse considerato in quota coalizione e non del Carroccio. E questo, per poter continuare ad avanzare delle richieste nel momento in cui – l’anno prossimo – toccherà decidere il candidato per il Veneto su cui, da tempo ormai, si sono fatte forti le rivendicazioni di Fratelli d’Italia. Non a caso, lo stesso viceministro delle Infrastrutture nelle scorse ore aveva spiegato di poter essere disponibile a giocare la partita se a chiederglielo dovesse essere Giorgia Meloni (e non dunque il suo leader Salvini).

Stallo – e probabile rinvio a fine mese – anche per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Rai. Mercoledì si riuniranno sia la capigruppo della Camera che quella del Senato e appare ormai improbabile che possano decidere di confermare per il 12 settembre il voto dei componenti di nomina parlamentare (due per ogni ramo del Parlamento).

Il vero problema è quello di ottenere i due terzi dei voti necessari in Vigilanza per il presidente: il nome in campo è quello di Simona Agnes, sponsorizzata da Forza Italia. Per questo, viene riferito, gli alleati avrebbero proposto agli azzurri (decisamente riluttanti) di cercare un nome di garanzia su cui imbastire una trattativa con Pd e M5s. Una interlocuzione che però i dem negano. “Smentiamo nel modo più categorico che il Partito democratico stia trattando con la presidente del Consiglio la nomina del presidente o della presidente della Rai. Lo abbiamo dichiarato in tutte le salse”, fa sapere Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria del Pd.