Ue, “Torno a settembre”: la promessa di Mario Draghi a Ursula Von der Leyen

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(Imagoeconomica)

All’ inizio del 2024 la Presidente della Commissione Europea Von der Leyen conferì all’ex Premier italiano Draghi l’incarico di redigere un analisi particolareggiata sull’attività della UE. Soprattutto di quali fossero stati gli intoppi nel suo processo di crescita e come evitare il ripetersi degli errori commessi. Quindi non si riferiva al titolo del film americano quasi omonimo dei primi anni ’60. Ieri difatti l’ex Premier italiano, convocato dalla Presidente Metsola, ha iniziato la presentazione del suo rapporto, circa 400 pagine, sullo Stato dell’Unione Europea. In primis ne ha parlato a porte chiuse al gruppo dei Rappresentanti di Commissione all’interno del Consiglio d”Europa. Quel rapporto è diverso nella sostanza e ha altri scopi rispetto a quello che, ogni anno,con una denominazione simile, il Presidente degli USA tiene al Congresso nella sua sede, il Campidoglio. La differenza: quello dell’ Inquilino della Casa Bianca è un suo dovere costituzionale, da ripetere ogni anno, mentre l’incarico conferito al Professore italiano è quello di consulente ad actum, presumibilmente per una sola volta. È importante quindi mettersi nell’ordine di idee che l’utilizzo di quel manuale dovrà essere considerato come un libretto di istruzioni per l’uso, pronto per essere adoperato ad oras. Questa forma di puntualizzazione della valenza di quell’elaborato prende forma da un passaggio dell’ Autore sullo stato dei fatti: l’ Europa è sul bordo di una caldera dove bruciano con potenza crescente spezzoni incendiari provenienti dalla vicina Ucraina, da Israele e da buona parte del Medio Oriente.
Pertanto, nonostante siano molti altri i problemi che assillano la giovane/ vecchia Ninfa, quello che reclama immediata soluzione, afferma l’Autore, è quello della rivisitazione totale dell’operatività dell’industria delle armi operante all’interno dei suoi confini. Essa necessita di provvedimenti drastici per ritornare in un grado di efficienza che le permetta di restare a galla nell’attuale situazione.
Il Grand Commis cosmopolita ha evidenziato che deve essere data la massima urgenza alla revisione anche della normativa che riguarda solo per alcuni aspetti quel settore. Il più importante è la possibilità che le aziende di quel comparto possano accedere a forme di aiuto alle stesse condizioni delle altre attività produttive.Tanto perché, permanendo lo stato del settore come è attualmente, non sarà possibile in alcun modo allentare la necessità di fare acquisti dagli USA e da altri produttori internazionali. Con estremo realismo il Professore ha illustrato, tradotta in euro, quale è la spesa per materiale bellico al di fuori dei propri confini che la EU sta sostenendo attualmente. Esiste una pregiudiziale che rende complicata l’operazione: la tendenza al disarmo oramai pezzo forte dell’ONU e di altri organismi sovranazionali. D’ altra parte non è stato mai messo da parte il detto usato nella Roma Imperiale:”para bellum si vis pacem”, “preparati alla guerra se vuoi la pace”.Con oggi per il Consulente Draghi inizia un tour di particolare importanza. Se è vero che la tappa delle elezioni europee è stata raggiunta e superata, sono molte altre le tappe da conquistare per rimanere sincronizzati con il resto del mondo. I grandi competitors orientali stanno prendendo potere giorno dopo giorno, e una situazione del genere può essere contrastata solo da una maggiore produttività. Essa concederebbe alla EU una competitività certamente superiore.
È un tragitto irto di difficoltà, nonché una condizione onerosa da soddisfare. Riprendendo un modo di dire popolare, è confermata la validità dell’espressione che senza soldi non si cantano messe. Lunedì prossimo l’elaborato sarà presentato ufficialmente.