Riportare il mondo alla ragione, la posta in gioco è di importanza vitale

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Rimanendo nel tema della sempre più generalizzata carenza di manifestazioni positive tra gli esseri umani, è mancato finora l’elemento che più fa la differenza in questi frangenti. Grande assente infatti è lo stato d’animo positivo, che generalmente connota quanti di loro sono coinvolti nella risoluzione di specifiche e difficili controversie. Di conseguenza nessuno degli interessati ai vari fronti di guerra sognava che potesse verificarsi un evento di tale straordinaria portata. Se si fosse concretato, sarebbe stato atto a avviare a soluzione almeno qualcuna di quelle contese al calor bianco. Si conferma così una situazione di grande criticità, che continua a colpire nei fianchi la pace già a terra sul ring e quindi il riavvio della marcia del progresso legato alla ricostruzione. Con l’augurio che essa venga intrapresa dal numero più consistente possibile di atleti (nazioni). Quelle appena scritte non sono considerazioni di forma ma il report di una situazione foriera di ben altri e duraturi guai internazionali. Mai come in questo periodo trova conferma l’espressione: “Chi ha tempo non aspetti tempo”. Sarà bene non metterla in discussione e continuare la suonata a quattro mani: due per continuare il processo di ripresa dopo che la crisi sistemica ha messo in ginocchio la quasi totalità dei sistemi economici sulla terra. Le altre due mani invece, altrettanto non stop, dovranno tentare di riportare a ragione quelli che si combattono. Se ognuno dei due impegni è di per sé oneroso, non ci vorrà molto per immaginare quanto sarà oneroso il tentativo di portare a termine contemporaneamente entrambi i due interventi. Con animo di riuscire a tutti i costi, ben sapendo che la posta in gioco è di importanza vitale.