Le parole, anche quelle di significato univoco, dovrebbero subire altre verifiche prima del loro utilizzo

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

A voler essere precisi in ogni espressione che coinvolga altri o altro oltre la propria persona, ciascuno dovrebbe munirsi di una bilancia di precisione. Per meglio intendersi, la stessa dovrebbe essere del modello di quelle che usano i farmacisti, come sono soliti definire quei particolari e delicati congegni gli agricoltori. Sarebbe normale che accadesse sempre, anche in generale, come, per esempio, in questo scorcio di fine estate. In esso sarebbe più che opportuno che l’Italia chiedesse al Governo almeno l’imbastitura del tessuto per tenere insieme l’abito che allo stesso Esecutivo è stato assicurato essere sui tavoli dai diversi tagliatori e cucitori. Al contrario, è l’assenza anche del disegno tipo figurino da sarto mancante che fa aumentare i timori che l’esecutivo sia lontano dalla sfilata finale. Valga il vero. Ogni estate l’Italia Repubblicana ha previsto da sempre un periodo di ferie per la sua popolazione nel suo insieme. Negli anni ’60 si pensò a creare riserve per i parlamentari, senza dimenticare che uno dei Governi dell’epoca fu definito “balneare”. Come tale si avviò alla fine man mano che l’autunno si avvicinava. Caso attuale: anche il mese di agosto 2024 ha portato al suo interno quasi solo chiacchiere da ombrellone dello stesso genere di quelle contenute non solo nei rotocalchi, ma anche nei quotidiani. Nessuna o quasi notizia concreta che il Paese stesse compiendo ulteriori passi per risalire la china. Finirà così quasi certamente che gli Italiani avranno arricchito il loro palmares, senza peraltro giungere al termine dell’opera.