Prima o poi, in un modo o nell’altro, a questo mondo tutto passa o si rinnova

La settimana appena iniziata, se mai avesse un sapore, lo si potrebbe definire dolce con punte di amaro. Sarebbe abbastanza simile a quello di alcuni frutti molto dolci. Sono quelli che, nella loro parte più esterna sono gradevoli, diventando man mano sempre meno edibili quanto più si va a addentare la parte vicino al nocciolo. Riavvolgendo il nastro della cronaca di questa estate, peraltro ancora in pieno vigore, se ne trae l’ idea che la nave delle vacanze, doppiato il capo del loro clou, i giorni di metà agosto, ora cominci a navigare verso la riva ormai rinfrescata, spinta dall’arrivo non lontano dell’autunno. È evidente che sono tanti i modi in cui lo stesso potrà presentarsi, con la tradizionale forma di frizione tra caldo e freddo, tra asciutto e bagnato dalla pioggia. Confermerà ancora una volta la sua validità ciò che suole ripetere chi vive e lavora nei campi, cioè:” autunno, ti intravedo nel vento di agosto”.
Quella gente rustica sa comunque che deve rispettare i ritmi naturali della, natura, quindi dissodare per tempo il terreno, come del resto hanno fatto le generazioni che hanno preceduto quella in arrivo. Tanto vale per ogni tipo di ordinamento colturale, pertanto macchine avanti tutta. Non così, e non è intralcio di poco conto, sta avvenendo per le realtà produttive di altro genere, quelle operate solitamente al chiuso e particolarmente interdipenti nel proprio comparto. Succede che si sono talmente allargati i conflitti,
definibili con buona approssimazione, di tutti contro tutti, che un mercato che faceva intravedere un futuro decisamente interessante, a causa della mancanza di componentistica di importazione, impedisca di tener fede agli impegni assunti con la clientela. Un solo caso basta a rendere chiaro il concetto: il forte rallentamento della produzione di semiconduttori a Taiwan che sta mettendo in pericoloso disagio i costruttori di automobili di diversi paesi. Ciò a prescindere dalla scelta che hanno fatto di schierarsi con l’una o l’altra parte in conflitto. È riferito a chi è impegnato nei più grandi conflitti che stanno tormentando sempre più l’umanità. Certo, i pochi fatti positivi che stanno traghettando il mondo a settembre, non basteranno a rovesciare l’andamento delle varie vicende. Sarà meglio anticiparsi il da fare, non fosse altro che per non incappare negli inconvenienti della cicala del racconto di Esopo. Le formiche, a ogni latitudine, stanno cercando di confermare la loro opera: l’India sta diventando un formicaio sempre più efficiente e potente sullo scacchiere socioeconomico mondiale.
Tutto fa presumere che quella parte del mondo sia solo al decollo e non si fermerà presto. E il tempo perso o mal utilizzato peserà a lungo sulle sorti dell’umanità nel suo insieme.