Da “Notizie Asvis”: Incendi, nel 2023 rilasciate più di seimila megatonnellate di anidride carbonica

(foto di Andrea Liguori)

Si riporta di seguito il testo integrale di Tommaso Tautonico apparso sul sito ASviS il giorno 8 agosto 2024

Le foreste di tutto il mondo sono sempre più vulnerabili agli incendi e ai parassiti a causa del cambiamento climatico. A lanciare l’allarme è il Rapporto “The State of the World’s Forests 2024. Forest-sector innovations towards a more sustainable future” pubblicato dalla Fao. Le foreste e gli alberi sono componenti essenziali dei sistemi agroalimentari, evidenzia il Report, e per questo la rimozione della copertura forestale, soprattutto ai tropici, aumenta le temperature locali e interrompe i modelli delle precipitazioni, aggravando gli effetti locali del cambiamento climatico, con conseguenze potenzialmente gravi per la produttività agricola.

Nonostante la deforestazione stia rallentando, continua il Rapporto, le foreste sono sotto pressione a causa di fattori di stress legati ai cambiamenti climatici e alla domanda di prodotti forestali. L’intensità e la frequenza degli incendi continuano inoltre ad aumentare. A livello globale, solo nel 2023 gli incendi hanno generato emissioni di circa 6.687 megatonnellate di anidride carbonica. Come se non bastasse, la produzione globale di legname ha toccato livelli record e le proiezioni al 2050 indicano valori che potrebbero aumentare fino al 49%, trainati principalmente dalla domanda di legname industriale.

La situazione in Europa e in Italia. Non va meglio in Europa, dove nel 2023 più di mezzo milione di ettari, una superficie pari al doppio di quella del Lussemburgo, è stato colpita da incendi boschivi. Secondo la relazione della Commissione europea, gli incendi si sono intensificati nell’estate del 2023, colpendo soprattutto la regione mediterranea e attaccando aree che in passato non erano considerate a rischio incendio, con una conseguente emissione di circa 20 megatonnellate di CO2.

In Italia, secondo quanto riportato dall’Ispra, gli incendi boschivi nel 2023 hanno registrato uno dei risultati peggiori degli ultimi sei anni, con una superficie complessiva bruciata di 1073 km2. Un dato pessimo, che ha riguardato soprattutto le Regioni del Mezzogiorno, con Sicilia e Calabria che hanno contribuito a più dell’83% del totale.

Il contributo dell’innovazione. L’innovazione, sottolinea il Rapporto, è un fattore chiave per favorire il progresso verso il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile. L’uso dell’intelligenza artificiale, ad esempio, può essere uno strumento fondamentale per l’analisi dei dati e per la gestione di finanziamenti in favore della conservazione delle foreste. La Fao identifica cinque tipi di innovazione che possono migliorano il potenziale delle foreste e affrontare al meglio le sfide globali: tecnologica, sociale, politica, istituzionale e finanziaria.

L’accesso aperto ai dati di telerilevamento e l’uso facilitato del cloud computing possono abilitare metodologie digitali che generano dati forestali di alta qualità e migliorano i processi di gestione forestale. Poiché l’innovazione può creare vincitori e vinti, è necessario sostenere approcci inclusivi e attenti alle differenze di genere per garantire un’equa distribuzione dei benefici tra uomini, donne e giovani in tutti i gruppi socioeconomici ed etnici. Per questo sono necessari nuovi sforzi per coinvolgere maggiormente donne, giovani e popolazioni indigene nello sviluppo di soluzioni a livello locale, favorire la promozione di partenariati multi-stakeholder e approcci intersettoriali nelle politiche e nella pianificazione dell’uso del suolo, con il supporto alle cooperative per aumentare il potere contrattuale dei piccoli proprietari terrieri. In ultimo, l’innovazione finanziaria del settore pubblico e privato può contribuire ad aumentare il valore delle foreste, potenziare gli sforzi di ripristino e aumentare l’accesso ai prestiti per i piccoli proprietari terrieri per favorire una produzione sostenibile.