Sei anni fa il crollo del ponte Morandi di Genova: tante iniziative e un podcast per non dimenticare

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Il 14 agosto 2018, alle 11:36, crollava a Genova l’intero sistema bilanciato della pila 9 del viadotto del Polcevera, più noto come ponte Morandi, provocando 43 morti e 566 sfollati. Il 7 luglio 2020, a quasi due anni dal crollo del ponte autostradale che costituiva il tratto finale dell’A10, collegamento fondamentale tra l’Italia e il sud della Francia, è iniziato il processo con 58 imputati. Già 170 udienze che hanno portato a oltre 16mila pagine di trascrizione e che riprenderanno il prossimo 11 settembre. Ad essere ascoltate in aula, tra testimoni di pm e difesa, periti e imputati, 324 persone, molte delle quali per più di una udienza. E dall’inizio del procedimento alcuni reati sono stati prescritti. “Con un procedimento così grande- le parole di Egle Posetti, presidente del Comitato parenti vittime del ponte Morandi- si sta facendo un gran lavoro e nel prossimo anno abbiamo fiducia si arrivi in modo certo alla chiusura del primo grado. Per questo siamo in attesa e siamo attivi e proattivi nel processo, ma anche preoccupati fino all’ultimo giorno. Finché non sarà chiuso in Cassazione non sarà scritta l’ultima parola, dobbiamo avere fiducia per poter andare avanti nella nostra vita”. Parallelamente agli sviluppi del processo, continuano le attività e le iniziative per non dimenticare. E così alla vigilia del sesto anniversario del crollo procedono i lavori per la costruzione del Memoriale per i 43 morti, parte del più ampio progetto del Parco del Ponte. Luogo di rispetto e di memoria, di testimonianza e di denuncia, il Memoriale 14.08.2018 e i giardini dell’argine del Polcevera sono realizzati nei pressi dell’ex pila 9 del viadotto. L’inaugurazione, slittata rispetto alla previsione di aprire entro la giornata di oggi, dovrebbe tenersi a novembre.

Ed ancora, per non dimenticare le “vite sospese”, quelle delle famiglie delle vittime, quelle di chi abitava nella zona ed è stato sfollato, da oggi è disponibile il podcast ‘Ponte Morandi. Vite sospese’. Le “vite sospese” sono quelle che, da quel giorno, sono vissute da tutte le persone coinvolte nel crollo. Il podcast, si legge in una nota del Comitato, racconta la storia “dall’attesa delle prime ore dopo il crollo, fino alle promesse delle istituzioni, per arrivare, infine, alle aspettative sul processo e la fiducia nella giustizia”. Il podcast è stato realizzato da Diego Rovelli, giornalista, e Alex Venuto, scrittore ed educatore di comunità, in collaborazione con il Comitato. Ha come obiettivo “di raccontare le storie di coloro che hanno perso la vita quel giorno, mettendo in luce il dolore, la rabbia e il desiderio di giustizia e verità delle famiglie e degli amici delle vittime”. È diviso in cinque episodi per quasi 230 minuti totali di racconto. Gli autori hanno dato spazio alle voci e alle emozioni delle persone direttamente coinvolte: parenti delle vittime, soccorritori, sfollati, giornalisti, economisti e ingegneri. Possetti spiega: “Questo podcast rappresenta un’importante opportunità per mantenere viva la memoria delle vittime e per promuovere una cultura della sicurezza e della giustizia. Speriamo che queste storie possano sensibilizzare l’opinione pubblica e contribuire a prevenire future tragedie”. Il Comitato aggiunge: “Questo podcast non vuole volutamente approfondire tematiche processuali e giudiziarie, per dare spazio al ricordo delle vittime e mettere in luce le storie di queste persone, senza farci distrarre da dettagli processuali di udienze che sono ancora in corso”. Le prime due puntate del podcast si potranno ascoltare da oggi su tutte le principali piattaforme; le successive usciranno settimanalmente.

Sempre oggi, diversi sono i momenti commemorativi promossi dal Comune di Genova d’accordo con il Comitato. Alle 9, nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa, la messa officiata dall’arcivescovo di Genova monsignor Marco Tasca. Intorno alle 9:30 previsto l’arrivo alla Radura della Memoria dei partecipanti alla camminata in ricordo delle vittime organizzata dall’associazione “Noi per Voi Valle Stura Masone” con i sindaci di Masone, Rossiglione e Campoligure. Saranno presenti 43 bambini che porteranno un pensiero ai parenti delle vittime. Alle 10:45, alla Radura della Memoria, prevista la cerimonia in ricordo delle vittime del crollo del ponte alla presenza del sindaco di Genova Marco Bucci, della prefetta di Genova Cinzia Torraco, del presidente ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana e del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi con delega della Presidenza del Consiglio dei ministri. All’ingresso della Radura, dove è posta la piastra metallica con i nomi dei 43 morti, saranno posizionate le corone del Presidente della Repubblica, della Presidenza del Senato, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei parenti delle vittime. Sarà osservato un minuto di silenzio. Prima degli interventi delle autorità, sul palco l’orchestra del Teatro Carlo Felice eseguirà una prima performance musicale, introdotta dall’intervento del Soprintendente Claudio Orazi. Eseguiranno il Requiescant in pace per tre strumenti: Guido Ghetti, oboe solista del Teatro Carlo Felice, Giovanni Battista Fabris, violino solista del Teatro Carlo Felice, e Riccardo Agosti, violoncello solista del Teatro Carlo Felice. A seguire salirà sul palco Gianni Andreoli dell’associazione “Noi per Voi Valle Stura Masone” con una rappresentanza di bambini che porteranno alcuni doni ai parenti. In programma quindi gli interventi dell’imam Salah Hussein, di Tasca, Bucci, Piana, Rixi e Possetti. Alle 11:36 verrà osservato un minuto di silenzio e in contemporanea verranno suonate le sirene delle navi in porto e le campane di tutta la Diocesi. A chiudere la cerimonia l’Elegia per tre strumenti eseguita dai musicisti del Teatro Carlo Felice.