Lavoro, retribuzioni gennaio 0,7%

48

(ANSA) – ROMA, 26 FEB – A gennaio l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,7% nei confronti di gennaio 2015. Lo rileva l’Istat. L’incremento tendenziale è dell’1% per i dipendenti del settore privato e nullo per quelli della pubblica amministrazione a causa del blocco della contrattazione.
    Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di gennaio è stato recepito un nuovo accordo mentre 13 sono scaduti. I settori presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,5%); commercio e energia elettrica e gas (entrambi 1,9%) e agricoltura (1,8%). A gennaio sono in attesa del rinnovo il 62,6% dei dipendenti nell’intera economia, in deciso aumento rispetto al mese precedente (39,1%). In particolare nel settore privato la quota di lavoratori con il contratto scaduto è più che raddoppiata in un mese passando al 51,7% dal 21,3% ed è in aumento anche rispetto a gennaio 2015 (quando era 44,4%).
   

(ANSA) – ROMA, 26 FEB – A gennaio l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,7% nei confronti di gennaio 2015. Lo rileva l’Istat. L’incremento tendenziale è dell’1% per i dipendenti del settore privato e nullo per quelli della pubblica amministrazione a causa del blocco della contrattazione.
    Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di gennaio è stato recepito un nuovo accordo mentre 13 sono scaduti. I settori presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,5%); commercio e energia elettrica e gas (entrambi 1,9%) e agricoltura (1,8%). A gennaio sono in attesa del rinnovo il 62,6% dei dipendenti nell’intera economia, in deciso aumento rispetto al mese precedente (39,1%). In particolare nel settore privato la quota di lavoratori con il contratto scaduto è più che raddoppiata in un mese passando al 51,7% dal 21,3% ed è in aumento anche rispetto a gennaio 2015 (quando era 44,4%).