Il segnale che tutto il mondo dell’economia aspetta

in foto Jerome Powell

Ferragosto è in fase di atterraggio. Con oggi è iniziata la settimana clou che farà transitare la parte occidentale del pianeta su un’altra pista ben più lunga e pericolosa, quella della cosiddetta “ripresa autunnale”. Descritta così, la situazione potrebbe dare l’idea di un gradevole calembour, mentre invece, se non sarà proprio il suo contrario, poco mancherà. Non sia la stessa espressione scambiata con un’altra situazione che pure la dice lunga sui rapporti tra la popolazione e le istituzioni funzionanti mercé l’operato dei primi, ma con i dovuti adattamenti “piove, governo ladro” sarà l’esclamazione che meglio si avvicinerà al contesto, così come esso si troverà deformato. Senza la pretesa di fare i castigamatti, la categoria degli operatori economici e finanziari americani, europei e, di riflesso, quelli del resto del mondo, sono in attesa, ormai da mesi, che venga presa una decisione, che logica fa presumere che adoperata con attenzione, tenderà opportunamente al ribasso con la velocità necessaria. Varrà per il costo del dollaro quella da parte del Presidente della FED, Jerome Powel e di quella dell’euro di Christine Lagarde, Presidente della BCE. Dunque la parte sana dell’imprenditoria aspetta un segnale del genere, che insieme al risultato materiale- minore onerosita degli investimenti- rechi anche una informativa di come far orientare al meglio la bussola. Per quanto debole e facilmente inficiabile sarà il risultato, tanto potente potrà essere in un momento del genere tutt’altro che secondario. È la quantità di fiducia, di tutti e verso tutti, che, primo motore immobile, ha accompagnato, a fasi alterne, l’umanità nel suo cammino. Con tutto il buonismo che la situazione impone e senza peccare così de ubris, sembrerà strano ma i mercati stanno ricevendo più insulti dal rimanere l’attività economica nel limbo della calma piatta, che non procedere, anche se con la cautela, accentuata e,se possibile, calibrata caso per caso. A riprova di ciò è di aiuto ricordare che in campagna ancora oggi si suol dire che solo chi non fa niente non sbaglia e rischia niente. Fa da rinforzo il monito che troneggia su un muro del Dopolavoro: “chi non compra e non vende, non sale e non scende”. Quindi palla al centro e che il gioco riprenda. La situazione potrebbe dare l’idea di un gradevole scioglingua senonché, se non sarà proprio il suo contrario, poco mancherà. Non sia la stessa scambiata con un’altra situazione che pure la dice lunga sui rapporti tra la popolazione e le istituzioni che presiedono il loro operato, anche se con i dovuti adattamenti. “Piove, governo ladro” sarà l’esclamazione che meglio si avvicinerà al contesto così come si sarà deformato. Senza la pretesa di fare i castigamatti, la categoria degli operatori economici e finanziari americani, europei e, di riflesso, quelli del resto del mondo, sono in attesa, ormai da mesi, che venga presa una decisione. A quel punto, per logica, dovrà essere formulata con attenzione, con l’augurio che sarà concepita che miri opportunamente al ribasso. Varrà per il costo del dollaro quella da parte del Presidente della FED, Jerome Powel e di quella dell’euro di Christine Lagarde, Presidente della BCE. Dunque la parte sana dell’imprenditoria si aspetta un segnale del genere, che insieme alla parte materiale – minore onerosità degli investimenti – rechi anche un segnale di orientamento al meglio della bussola, per quanto debole e facilmente inficiabile possa essere. Che sia allo stesso tempo tanto potente in un momento del genere esso possa essere di valido aiuto. Tale flauto magico è la fiducia, di tutti e verso tutti, che, primo motore immobile, ha accompagnato, a fasi alterne, l’umanità nel suo cammino. Con tutto il buonismo che la situazione impone e senza peccare così di hybris, sembrerà strano ma i mercati stanno ricevendo più insulti dal rimanere tanto tempo l’attività economica nel limbo della calma piatta, che non se procedendo, con la cautela d’obbligo in casi del genere, accentuata se possibile e calibrata caso per caso. A riprova di ciò è di aiuto ricordare che, in campagna, ancora oggi si suol dire che solo chi non fa niente non sbaglia e non si espone ad alcun rischio. Fa da rinforzo il monito che troneggia su un muro del Dopolavoro del villaggio:”chi non compra e non vende, non sale e non scende”. Quindi palla al centro e che il gioco riprenda alacremente.