Ultimo week end di luglio a Parigi

Alcune novità sotto il sole che continua a picchiare duro.

Lo spezzone d’estate che sta per avviarsi promette caldo fuori misura. Non solo per quanto riguarda quello atmosferico, ma anche per diversi altri argomenti, pochi di essi positivi. Quanto appena riportato, oltre l’Italia, interessa qualsiasi paese sia impegnato, molto o poco non fa gran differenza, con le varie vicende sgradevoli in corso. Le stesse che, a partire da circa un triennio, continuano a porre ostacoli alla pace e allo sviluppo di buona parte del mondo.

A completare questo quadro se non a tinte fosche, almeno create con pennellate contorte, pertanto destabilizzanti, venerdì sera della settimana appena conclusa ha preso il via l’evento sportivo che caratterizzerà il 2024: le Olimpiadi di Parigi. Era presente, in rappresentanza dell’Italia, il Presidente Mattarella.

Per un evento sportivo che in passato ha avuto, tra le sue prerogative, anche quella di muro di gomma, era senza dubbio nel posto giusto. Ciò per contribuire ad attutire, almeno pro tempore, le escandescenze dei paesi coinvolti nei contrasti per i motivi più diversi. Questa forma di cessate il fuoco sui generis, solo negli ultimi anni era stata messa, del tutto o in parte, in archivio. Diventa così utile almeno richiamare l’attenzione sul fatto che nella Grecia classica, culla e primo luogo di cimento degli atleti olimpici, era già consuetudine cessare le ostilità finché le competizioni sportive non fossero state concluse.

C’è un precedente tutt’altro che felice: oltre mezzo secolo fa, nel 1972, a Monaco di Baviera, durante l’edizione estiva degli stessi giochi, fu portato a termine un attentato per mano del terrorismo palestinese. I suoi componenti appartenevano alla cellula chiamata Settembre Nero, che si era così definita fin dall’inizio della sua operatività.

Fu da quella strage che, anche per le manifestazioni sportive di una certa importanza, cominciarono a essere impiegate con regolarità le forze dell’ordine addestrate al compito dell’antiterrorismo. C’è chi dirà, in particolare in Francia, che c’est l’esprit du temp, è lo spirito del tempo.

Si potrà essere anche accondiscendenti a questa motivazione, non senza una giusta quantità di insoddisfazione. Nel senso che il tutto non può essere accettato con un atteggiamento di soddisfazione del tutto immotivato.

L’Uomo Qualunque, in una occasione del genere, avrebbe commentato “si stava meglio quando si stava peggio”. Per chi parte buone vacanze, per chi resta continui a aver pazienza.