Tecnologia, così una “macchina del tempo” prevede l’erosione delle coste italiane

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Un viaggio nel tempo e nello spazio, su e giù per le coste italiane, per scoprire quanto e cosa resterà fra 100 anni, dopo un secolo di erosione ad opera del mare e del vento. La moderna sfera di cristallo è un simulatore, basato sui dati scientifici e sulle elaborazioni del supercomputer Leonardo del Cineca. Ma è anche, allo stesso tempo, un’opera d’arte. O meglio un’installazione artistica innovativa, che è stata mostrata in anteprima ai grandi della Terra nei giorni del G7 scienza e tecnologia a Bologna. L’installazione si chiama ‘Tales from the Receding Edge’ ed è opera dell’artista trentenne Calin Segal, nato in Romania e residente a Parigi. Di che cosa si tratta nel dettaglio? Il lavoro di Calin ha a che fare col tema dei gemelli digitali, simulazioni e supercalcolo. Attraverso queste nuove tecnologie, la sua opera dà la possibilità di mettere le persone a contatto con i dati scientifici e in particolare con quelli sull’erosione delle coste italiane nel futuro. Su uno schermo, diviso in più parti, si vede la mappa fisica dell’Italia lungo cui si può muovere il cursore, scegliendo così il luogo in cui fermarsi. Dopodichè, con un secondo joystick, si può andare avanti e indietro lungo la linea del tempo, dai giorni nostri fino al 2100.
In tempo reale sulla mappa si può vedere come cambia la costa per effetto dell’erosione, con tanto di indicazione della percentuale di terreno andato perduto. Nella parte bassa dello schermo, inoltre, si possono vedere in quale direzione si prevede che lavorino il vento e le correnti marine. In poche parole, si spiega dal Cineca, questa installazione artistica “consente alle persone di portarsi in una certa zona della costa italiana e in un certo tempo, e vedere sulla base dei dati scientifici quale sarà il grado di erosione”. Ad esempio a Venezia si prevede un’erosione del 53% in 100 anni, mentre la Riviera in alcuni punti potrebbe perdere circa un terzo del territorio costiero. Si tratta di stime, ottenute combinando ed elaborando insieme i dati relativi alle correnti marine, ai venti e al tipo di materiale che forma la costa. La sabbia, ad esempio, è molto più soggetta all’erosione rispetto alla roccia. Sempre a partire dagli stessi dati e dalle stesse simulazioni, grazie alla stampa 3D Calin ha realizzato anche quattro sculture che rappresentano in modo tangibile alcuni punti cruciali lungo le coste italiane, come Venezia o Salerno. Si tratta di quattro parallelepipedi bianchi, in resina, tutti scavati e bucherellati come se fossero le rocce che per secoli sono state lavorate appunto dai venti e dalle correnti marine. Questo per dare plasticamente l’idea del tipo e della quantità di erosione che colpirà le coste. “L’opera della natura non va vista solo come azione distruttiva- sostiene l’artista- ma anche costruttiva dell’identità di un luogo. Non dobbiamo porci solo in opposizione alle forze della natura”.
Segal è un artista di design computazionale specializzato in sistemi generativi. Con una formazione in architettura e design digitale, ha co-fondato lo studio di ricerca ‘In-Dialog’ per esplorare l’intersezione tra arte e tecnologia. La sua installazione è frutto del progetto europeo Grin, che prevede la nascita di residenze artistiche per incoraggiare la creazione di opere d’arte innovative, legate alla transizione digitale e green in Europa. Il progetto fa parte a sua volta del programma ‘S+T+Arts’, iniziativa lanciata dalla Commissione europea per mettere in collaborazione artisti, scienziati, ingegneri e ricercatori. Nell’ambito di questo progetto, il Cineca ha dunque ospitato delle vere e proprie residenze di artisti nei propri laboratori, vicino al supercomputer, mettendo a disposizione le competenze che le loro opere richiedevano. Proprio Leonardo, infatti, è stato utilizzato per l’elaborazione dei dati e le simulazioni caratterizzanti dell’installazione di Calin. L’artista rumeno è stato selezionato attraverso un bando europeo, che prevede altre residenze d’artisti in altre città europee. Al Cineca di Bologna, insieme a Segal, sono stati scelti anche Salomé Bazin e Marco Barotti: la prima con un progetto artistico dedicato al mare e all’atmosfera, il secondo con un’installazione che riguarda la terra e le reti neuronali dei funghi. Tutte e tre le opere saranno esposte al pubblico dal 13 al 15 settembre a Bologna a ‘Le Serre dei Giardini Margherita’. Dopo l’anteprima al G7, dunque, il pubblico avrà occasione di vedere da vicino le installazioni, grazie alla mostra organizzata da Cineca e Kilowatt.