Ex Ilva, ecco i termini dell’accordo azienda-sindacati su Cigs

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Roma, 26 lug. (askanews) – Cassa integrazione straordinaria per 4.050 dipendenti, per 12 mesi rinnovabile per ulteriori 12, integrazione salariale al 70% della retribuzione globale lorda, monitoraggio sull’attuazione del piano di ripartenza, intenzione manifestata dall’azienda di erogare una Una Tantum welfare e di attivare lo smart working su base volontaria. Questi i termini dell’accordo raggiunto nella notte al Ministero del Lavoro, dopo 14 ore di trattativa, tra azienda e sindacati sul piano di cassa integrazione per l’ex Ilva. Un piano che dovrà accompagnare la fase di ripartenza con la riapertura degli altoforni.

I lavoratori per i quali è prevista la cig sono scesi da 5.200 a inizio trattativa, a 4.050. Nello specifico: 3500 presso il sito di Taranto; 20 presso il sito di Racconigi; 15 presso il sito di Legnaro; 175 presso il sito di Novi Ligure; 35 presso il sito di Marghera; 270 presso il sito di Genova; 25 presso il sito di Milano; 10 presso il sito di Paderno.

Il trattamento di integrazione salariale parte da marzo 2024 e durerà 12 mesi. La Società, è scritto nell’accordo, alla conclusione di tale periodo, potrà fare ricorso ad un ulteriore periodo di ammortizzatore sociale per altri 12 mesi al fine i portare a compimento il Programma per la Ripartenza. L’Azienda riconoscerà, a decorrere da marzo 2024, ai lavoratori posti in cigs, un’integrazione salariale nei limiti di quanto necessario ad assicurare un trattamento equivalente al 70% della retribuzione globale annua lorda.

Le Parti concordano che l’individuazione del personale da sospendere dal lavoro sarà effettuata esclusivamente con riferimento alle esigenze tecnico-produttive ed organizzative.

Non saranno interessati dalle sospensioni in cigs i dipendenti addetti alle attività di manutenzione e alla sorveglianza delle attività connesse alla sicurezza e all’ambiente, quando direttamente impegnati in specifici programmi di manutenzione, sorveglianza e alle attività legate al Piano di ripartenza.

Come previsto dall’aggiornamento del Programma per la Ripartenza, a partire da ottobre 2024 avverrà la messa in esercizio del secondo AFO. Questa condizione comporterà il raddoppio della produzione di acciaio e conseguentemente l’aumento della disponibilità del’acciaio da verticalizzare. Ciò consentirà, coerentemente con i nuovi volumi prodotti, il progressivo riavvio di tutti gli impianti dei siti del Gruppo.

Nell’accordo la Società – nell’ottica di promuovere un rinnovato modello di relazioni industriali e di rafforzare il coinvolgimento dei lavoratori – fa presente di voler introdurre specifiche misure che verranno definite con i sindacati in un distinto accordo e che riguarderanno un’erogazione a titolo di una tantum per welfare e strumenti di conciliazione dei tempi di vita e lavoro tramite lo smart working su base volontaria e modalità di flessibilità oraria, da definire a livello di singolo stabilimento.