Strasburgo, 18 lug. (askanews) – Un commissario europeo per le regione del Mediterraneo. Lo ha proposto Ursula von der Leyen, durante il suo discorso davanti alla plenaria del Parlamento europeo, oggi a Strasburgo, prima del voto sulla sua riconferma come presidente della Commissione.
Se sarà confermata, la presidente della Commissione ha anche annunciato che proporrà di triplicare il numero delle guardie di frontiera e dei guardacoste dell’agenzia Frontex.
“Abbiamo bisogno – ha detto nel suo discorso von der Leyen – di un approccio comune sui rimpatri” dei migranti irregolari che non hanno diritto d’asilo, “per renderli più efficaci e dignitosi. E dobbiamo sviluppare partenariati globali, in particolare nel nostro vicinato meridionale. La regione del Mediterraneo dovrebbe ricevere un’attenzione totale. Questo è il motivo per cui io nominerò un commissario per la regione e proporrà una nuova agenda per il Mediterraneo insieme a Kaja Kallas”, l’Alto Rappresentante per la Politica estera comune designata dal Consiglio europeo. “Perché – ha rilevato – il futuro delle due sponde del Mediterraneo è uno solo”.
Il nuovo commissario per il Mediterraneo, si spiega nelle linee guida programmatiche che von der Leyen ha inviato a tutti gli eurodeputati stamattina, “si concentrerà su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altri settori di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi”, e lavorerà in stretta collaborazione con l’Alto rappresentante per la Politica estera comune. Inoltre, ci sarà un “nuovo Patto per il Mediterraneo”, che “ridisegnerà questa relazione essenziale” dell’Ue “e fornirà un chiaro segnale politico di partenariato in un mondo più conflittuale e instabile”. Un’iniziativa che sembra coerente con il “Piano Mattei” italiano, se non addirittura ispirata da quel modello.
“Il Patto Ue su migrazione e asilo – aveva affermato subito prima von der Leyen, affrontando il tema dell’immigrazione – rappresenta un enorme passo avanti. Mettiamo la solidarietà al centro della nostra risposta comune. Le sfide migratorie necessitano di una risposta europea con un approccio giusto e fermo basato sui nostri valori. Ricordando sempre che i migranti sono esseri umani come voi e me. E tutti noi siamo protetti dai diritti umani. Molti pessimisti pensavano che la migrazione fosse troppo divisiva per poter arrivare a un accordo. Ma abbiamo dimostrato che si sbagliavano. Insieme ce l’abbiamo fatta. E ne siamo usciti più forti. Ora dobbiamo concentrarci collettivamente sull’attuazione” del Patto migratorio “e sul sostegno agli Stati membri nel renderla una realtà sul campo. E ci sarà altro da fare”.
Non ci sono stati, nel discorso, riferimenti espliciti agli accordi dell’Ue con i paesi terzi, come Tunisia, Mauritania, Egitto, o ad accordi bilaterali come quello tra Italia e Albania, per la gestione dei flussi migratori tramite l'”esternalizzazione” (o il “modello Rwanda”), che avrebbero suscitato contrarietà da parte di tre dei quattro gruppi che dovrebbero sostenere il secondo mandato della presidente della Commissione, S&D, Renew e Verdi.
Un forte accento è stato messo, invece, su un tema caro soprattutto all’altro gruppo che la sostiene, il Ppe: “Dobbiamo anche fare di più – ha sottolineato von der Leyen – per proteggere le nostre frontiere esterne. Il nostro confine orientale, in particolare, è diventato un bersaglio di attacchi e provocazioni ibridi. La Russia attira i migranti dallo Yemen al Nord e li spinge deliberatamente contro il confine finlandese. Dovremmo sempre tenere presente che il confine di uno Stato membro è un confine europeo. E faremo tutto il possibile per rafforzare questi confini”.
“Questo è uno dei motivi per cui dobbiamo rafforzare Frontex” l’agenzia per la sorveglianza delle frontiere. “Per renderla più efficace, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali, proporrò di triplicare il numero delle guardie di frontiera e costiere europee portandolo a 30.000”, ha annunciato von der Leyen.