Riforma Imprese, Fimmanò: “Occorre tempestività nei casi di crisi aziendale”

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Si è svolto ieri pomeriggio, presso il Tribunale di Nola, il convegno sul tema del riordino del diritto delle imprese in crisi, iniziativa promossa dall’Universitas Mercatorum con la partecipazione di autorevoli esponenti dell’Ordine Commercialisti di Nola, della Fondazione Forense Scuola Bruniana, dell’Ordine degli Avvocati di Nola, del Consiglio Notarile Distretto di Napoli – Torre Annunziata – Nola. Come è noto, di recente il Governo ha approvato un disegno di legge delega per la riforma organica della disciplina della crisi di impresa a dieci anni dalla precedente riforma che ha subito una serie di rimaneggiamenti, l’ultimo dei quali nel 2015. 

Questo convegno, come i tanti che sicuramente seguiranno, servono ad aprire il dibattito su una riforma che è tutta da realizzare ed è stata solo avviata dai principi elaborati dalla Commissione Rordorf – ha dichiarato Francesco Fimmanò, Ordinario di diritto Commerciale all’Università degli Studi del Molise e Direttore scientifico dell’Universitas Mercatorum –  Il tema principale è quello della tempestività con la quale andranno affrontati i casi di crisi aziendale  limitando le perdite del tessuto economico, sia nella dimensione strettamente imprenditoriale sia sul piano finanziario“. 

Nel corso dell’incontro di Nola è stato ribadito che fino ad oggi sono mancati i sistemi di allerta e prevenzione e l’impresa arriva spesso troppo tardi ad affrontare la crisi. Ciò anche a causa del tentativo dell’imprenditore di tentare il tutto per tutto, con risultati spesso disastrosi. “Ecco perchè – ha proseguito Fimmanò – occorre affrontare contestualmente anche la riforma dei reati fallimentari. Molto spesso è la paura degli imprenditori a provocare il maggior disastro. La riforma in costruzione dovrà semplificare le regole processuali con la riduzione delle incertezze interpretative e applicative. Corretta – conclude il docente – è la revisione delle amministrazioni straordinarie (leggi Prodi e Marzano) con l’innalzamento delle soglie per l’accesso alla procedura, visto che regole speciali vanno rigorosamente riservate solo ad aziende socialmente rilevanti sul piano occupazionale. Viceversa negli ultimi 15 anni si  è utilizzata l’amministrazione straordinaria per imprese tutto sommato piccole senza alcun beneficio per l’economia e l’inutile sacrificio dei creditori”.