Confindustria, corsa a quattro tra king-maker e alleanze regionali

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Sulla corsa alla presidenza di Confindustria riproponiamo un articolo pubblicato su “Libero Quotidiano” a firma di Fausto Carioti.

“Mancando un governo forte, capace di innescare la ripresa e di farsi rispettare nelle sedi internazionali, il sogno di molti imprenditori italiani era che fosse forte almeno il prossimo presidente di Confindustria. E dunque che emergesse subito, se non un candidato unico, almeno un concorrente più robusto degli altri, un profilo alto in grado di calamitare i consensi degli associati.

Se il futuro numero uno di Confindustria avrà queste capacità lo si capirà una volta eletto. La partenza però non è quella attesa. La gara che è appena iniziata vede impegnati ben quattro concorrenti e nessuno di loro, oggi, appare in grado di surclassare gli altri.

Così nelle associazioni già si ragiona sui ticket che si renderanno necessari nella seconda fase. Tutto questo in una partita nella quale i giochi veri, più che sul rilancio dell’ imprenditoria, si stanno facendo sui due asset controllati da viale dell’ Astronomia: il Sole-24 Ore, che ancorché indebitato resta un centro di potere formidabile, e la Luiss.

Passeranno la prima scrematura solo i candidati che in questa fase otterranno un sostegno pari almeno al 20% dei voti dell’ assemblea degli imprenditori. Dei quattro nomi che i tre saggi (il marchigiano Adolfo Guzzini, il piemontese Giorgio Marsiaj e il campano Luca Moschini), a partire da questa settimana, porteranno al vaglio del territorio e delle imprese, quello che sinora ha fatto più parlare di sé è Alberto Vacchi.

Emiliano, profilo imprenditoriale alto, ha riscosso consensi come presidente di Unindustria Bologna.

Punto di forza: è titolare di un’ impresa vera, il gruppo Ima, che produce macchine per il confezionamento di alimentari e farmaceutici e fattura 1,1 miliardi. Chi lo critica evidenza il giudizio positivo che su di lui ha espresso la Fiom («è un uomo del dialogo») e la vicinanza a Romano Prodi.

Non sembrano essere comunque peccati mortali, se è vero che su Vacchi convergono anche le simpatie di una parte di Federmeccanica, tanto che è già girata la voce (smentita dagli staff dei due) della possibile entrata di Fabio Storchi, il cui mandato in Federmeccanica scade il prossimo anno, nella squadra di Vacchi, come vicepresidente per le relazioni industriali.

Ieri intanto Vacchi ha incassato l’ appoggio della potente Assolombarda e il sostegno dei vertici di buona parte delle associazioni territoriali di Confindustria Emilia-Romagna. La sua è una candidatura di rottura rispetto all’ asse che lega l’ ex presidente Emma Marcegaglia e l’ uscente Giorgio Squinzi.
 

Soldi veri al momento non ne punta nessuno, ma se vengono messi spalle al muro, a microfono spento, molti degli iscritti di Confindustria ti dicono che al ballottaggio contro Vacchi dovrebbe andare il salernitano Vincenzo Boccia, imprenditore tipografo. È il candidato della continuità, e anche per questo a Roma e al Sud ha molti sostenitori (tra i quali non c’ è però il napoletano Antonio D’ Amato, altro protagonista).

Ha saputo cavarsela bene come vicepresidente di Confindustria con delega per il credito e ha l’ appoggio dei Piccoli imprenditori e di parte dei Giovani, ma tra gli industriali le dimensioni contano e l’ impresa di Boccia (40 milioni di fatturato nel 2014) è ritenuta da molti di loro poca cosa. Però dietro Boccia c’ è Emma Marcegaglia, presidente dell’ Eni, che sta cercando di ritagliarsi per la seconda volta di fila il ruolo di king-maker, tanto che le vengono attribuite mire sul Sole-24 Ore, e c’ è quella parte di Confindustria romana che si riconosce tuttora in Luigi Abete.
 

Molto dipenderà dai voti che Boccia riuscirà a conquistare al nord.

Il vero candidato della capitale, al momento, è però Aurelio Regina, grande professionista delle relazioni, ex presidente degli industriali di Roma e del Lazio e attuale presidente di quell’ eccellenza del made in Italy che è il Sigaro toscano.
 

Abilissimo nel gioco di sponda, ha il problema di convincere l’ imprenditoria del Nord. Con ogni probabilità sarà determinante nella fase successiva, quella delle alleanze. Dove nulla è scontato: dentro Confindustria trovi sia chi ritiene nell’ ordine delle cose l’ intesa tra Regina e Vacchi, sia chi assicura che, qualunque cosa voglia Regina, lui è «matematicamente destinato ad allearsi con Boccia, perché c’ è una delibera degli industriali di Roma e Lazio voluta da Maurizio Stirpe e Luigi Abete dove si stabilisce che, se Regina non arriva al ballottaggio, gli industriali della regione si schierano con Boccia». L’ asse Abete-Marcegaglia al lavoro, insomma.
 

Il quarto del gruppo è Marco Bonometti, bresciano, presidente delle Officine meccaniche rezzatesi (settore automotive) e dell’ Associazione industriale bresciana, ex nuotatore di successo, come narrano le biografie diffuse dai suoi uffici. Si presenta come candidato nemico dei giochi della politica e degli accordi «contro natura» con il sindacato, ma il sospetto che su di lui puntino Marcegaglia e alleati per farne il candidato di disturbo che spacca il nord gira.
 

E anche questo può avere avuto il suo peso ieri, nella decisione di Assolombarda (che rappresenta Milano, Monza e Brianza) di schierarsi per il bolognese Vacchi. Bonometti è il candidato di D’ Amato, il quale però, se al ballottaggio dovessero andare Vacchi e Boccia, ha già fatto sapere che si schiererà col primo”.

Intanto si segnalano alcune importanti prese di posizione a livello regionale.

UNINDUSTRIA LAZIO CON REGINA 
Gli industriali del Lazio sostengono Aurelio Regina nella corsa per la presidenza di Confindustria. Lo ha ribadito il numero uno di Unindustria, Maurizio Stirpe, dopo aver incontrato i tre saggi incaricati di raccogliere le preferenze della base associativa. “Noi sosteniamo – ha detto Stirpe – la candidatura di Aurelio Regina e ho espresso ai saggi questa volontà che mi è stata manifestata dal Consiglio generale di Confindustria. È una posizione chiara e senza equivoci perché votata all’unanimità dal Consiglio”. Quanto alla possibilità di eventuali alleanze di Regina con altri candidati in corsa. Stirpe ha chiarito: “Ho il mandato a sostenere Aurelio Regina e non a fare operazioni di mediazione, per cui la risposta è no”. 

ASSOLOMBARDA CON VACCHI 
I membri del Consiglio di Presidenza di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza hanno scelto in maniera concorde il candidato alla prossima presidenza di Confindustria, appoggiando unitariamente l’azione del presidente di Assolombarda nel sostegno alla candidatura di Alberto Vacchi. “Una figura – si legge in una nota – che incarna valori, principi e visione strategica che, da sempre, contraddistinguono l’Associazione. Un imprenditore del manifatturiero, capace di trainare lo sviluppo del Paese e che sa riconoscere nei grandi temi della modernizzazione delle relazioni industriali, dell’internazionalizzazione e dell’innovazione ad alto contenuto tecnologico gli strumenti indispensabili per rilanciare la produttività e la competitività delle imprese”.

CONFINDUSTRIA EMILIA-ROMAGNA CON VACCHI 
Il sistema regionale di Confindustria Emilia-Romagna, che conta oltre ottomila imprese associate, sostiene all’unanimità la candidatura di Alberto Vacchi come successore di Giorgio Squinzi alla presidenza nazionale di Confindustria. L’appoggio è stato ufficializzato al termine di un incontro con i presidenti delle associazioni provinciali e delle diverse categorie presenti sul territorio, tra cui Ance Emilia-Romagna e Confindustria Ceramica. “L’incontro – spiegano da Confindustria Emilia-Romagna – è stato finalizzato ad un ascolto e confronto preventivi su alcune linee guida utili alla costruzione del programma da illustrare al consiglio generale di Confindustria del 17 marzo prossimo”. Al termine di un “confronto ricco di spunti e proposte”, i presidenti delle associazioni territoriali, Ance regionale e Confindustria Ceramica hanno espresso “unanime convergenza e volontà di sostegno” alla candidatura si Vacchi, ritenendola “quanto mai adeguata a rappresentare tutti gli industriali del Paese e a sostenerne le impegnative sfide per lo sviluppo futuro”. Questa posizione, già formalizzata da alcune associazioni della regione, sarà sottoposta nei prossimi giorni agli Organi delle restanti Associazioni. 

UNINDUSTRIA CALABRIA CON BOCCIA 
Unindustria Calabria sostiene la candidatura di Vincenzo Boccia nella corsa per la presidenza di Confindustria. A renderlo noto è il presidente dell’associazione degli industriali calabresi, Natale Mazzuca. “Tutti e quattro i candidati alla presidenza – ha osservato Mazzuca – sono imprenditori autorevoli, persone concrete, godono di indiscusso prestigio e vantano importanti esperienze nel mondo della rappresentanza. Ciò premesso, la Calabria sostiene la candidatura di Vincenzo Boccia perché il suo profilo è quello maggiormente in linea con le esigenze ed i bisogni delle piccole e medie imprese che rappresentano il cuore del nostro tessuto imprenditoriale”. Inoltre, “la provenienza meridionale di Boccia potrebbe servire a rifocalizzare il fatto che le maggiori opportunità di crescita per il Paese possono venire proprio da questa parte del territorio”, ha concluso.