Sangue sulle elezioni, non è una novità

La notizia è di ieri, all’alba in Europa, e riferisce dell’ attentato a Trump nel corso di un comizio elettorale. È successo a Butler Park, in Pensylvania.L’ex Presidente è stato colpito da un proiettile, per buona sorte non mortale. Era uno dei tanti esplosi da un ventenne locale, già notato tra i presenti perché armato fino ai denti. Prima che mirasse a Trump, comunque era riuscito a uccidere uno dei presenti e a ferirne gravemente un altro. Il killer è stato abbattuto sul campo dalle forze speciali, pertanto prima che potesse essere interrogato dagli agenti di polizia. Chiunque abbia trascorso un certo numero di primavere sarà andato subito con il pensiero a tutti gli omicidi e regicidi eccellenti (come i cadaveri lasciati sul campo) che, nel corso della storia sono stati quasi un ospite sgradito ma onnipresente la dove fossero state in discussione questioni di potere. Espresso il concetto in maniera più chiara, si tratta quasi sempre di dispute per soldi. Un episodio particolarmente significativo di quanto accennato può essere considerata la congiura contro Cesare nel senato di Roma. Fu ordita da Bruto, suo figlio adottivo. Il conto di episodi del genere è lungo, pertanto è bene ritornare all’attualità per evitare di perdersi nei grovigli generati dalla lotta per la supremazia. Quindi, durante il secolo scorso, per rimanere dall’altro lato dell’Atlantico, è bene usare come termini a quo l’ assassinio del Presidente A. Lincoln e quello di un suo successore, avvenuto alcuni anni più tardi, del Presidente J.F. Kennedy. Da oltre un secolo questo genere di delitti è stato il compagno di viaggio off shore dei candidati. Vuol dire che i sicari che operarono erano venuti fuori da ambienti non militari, più precisamente non reduci da combattimenti in trincea o comunque sul campo di battaglia. Ogni commento è superfluo e, come se non bastasse, gli episodi di tal genere continuano a avere ampie possibilità di riuscita nello scopo prefisso. Per sintetizzare, la costruzione di una macchina elettorale, per quanto complessa e efficiente possa essere, contiene sempre un vulnus, il più delle volte del tutto imprevedile e, di conseguenza non contrastabile. Della serie, non solo americana, che continua a tenere in considerazione che in operazioni che di norma dovrebbero celebrare la libertà di pensiero, possa scapparci il morto.