Capri, emergenza idrica: sarà raddoppiata la condotta, ricorso alle navi cisterna in caso di nuove crisi

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in foto l'isola di Capri dall'alto (fonte immagine Pixabay)

l raddoppio della condotta idrica già finanziato con 35 milioni di euro e un nuovo piano di emergenza da mettere in atto in caso di nuove crisi idriche. Sono questi i punti tratti questa mattina a Capri, nel corso di un vertice presieduto dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, dopo il piano per mettere in sicurezza idrica l’isola. Dopo diverse riunioni in Prefettura, il prefetto Michele di Bari ha riunito quest’oggi presso l’isola di Capri un tavolo tecnico per scongiurare eventuali emergenze idriche a seguito degli eventi di fine giugno. Al vertice hanno preso parte i sindaci di Capri e Anacapri, insieme ai vertici di Gori, la società che gestisce anche il servizio idrico integrato dell’isola, nonché l’Ente Idrico Campano e la Regione Campania. È emerso che la soluzione che garantirà in futuro cittadini e turisti di Capri è quella strutturale, che prevede il raddoppio della condotta che oggi porta l’acqua da Castellammare di Stabia all’isola: un’opera già finanziata per 35 milioni di euro e che necessita di 40 mesi per la sua realizzazione. “Naturalmente, in attesa di questa importante infrastruttura – ha detto il prefetto – bisogna garantire la quotidianità del servizio all’isola di Capri, importante non solo per i cittadini ma anche per l’immagine positiva del nostro paese di cui l’isola è portatrice. Avevo chiesto un piano di emergenza che fosse all’altezza di eventuali interruzioni del servizio”.

Oggi, la Gori ha presentato un piano dettagliato che si articola in cinque punti: una o due navi cisterna per garantire l’approvvigionamento quotidiano attivabili da settembre, venti autobotti nell’immediatezza, un centro di coordinamento per le emergenze e i disservizi, uno stoccaggio di acqua potabile e, infine, un adeguato piano per garantire la fornitura alle cosiddette utenze sensibili (scuole, ospedali). Il tutto va raccordato con i provvedimenti che i sindaci di Capri e Anacapri devono adottare per una pianificazione e razionalizzazione dei consumi idrici. Quindi, in caso di emergenza, l’acqua deve essere utilizzata esclusivamente per scopi potabili o igienico/sanitari. “Nel caso dell’emergenza di fine giugno devo rilevare che c’è stata una rilevante responsabilità collettiva che continuerò a monitorare passo dopo passo” ha aggiunto il prefetto Michele di Bari. Resta da approfondire l’ipotesi strutturale dell’installazione di un dissalatore: “Progetto complesso e molto costoso – conclude il prefetto di Napoli, Michele di Bari – che avrà bisogno di opportune verifiche sia da un punto di vista tecnico, ambientale, sia dal punto di vista paesaggistico e, infine, per i suoi alti costi dovuti anche ai rilevanti consumi energetici. Dopo i necessari approfondimenti, organizzeremo un incontro ad hoc in prefettura. Alla Gori ora la responsabilità per l’adozione delle misure proposte nel minor tempo possibile”.