Caremar, gli aiuti dallo Stato? Per Bruxelles sono in linea con le norme Ue

23
Traghetto Caremar

La Commissione europea ha concluso che la compensazione per servizio pubblico concessa dal primo gennaio 2009 al 31 luglio 2012 a Caremar SpA (Caremar) per la gestione di servizi di traghetto in Italia è conforme alle norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. Lo stesso vale per la compensazione concessa a Caremar nell’ambito del contratto di servizio pubblico stipulato per il periodo compreso tra il 16 luglio 2015 e il 15 luglio 2024, dopo che Caremar è stata acquisita dall’associazione temporanea di imprese Snav/Rifim Srl (Snav/Rifim). A seguito di una serie di denunce, nell’ottobre 2011 la Commissione ha avviato un’indagine approfondita su diverse misure di sostegno pubblico a favore di società dell’ex Gruppo Tirrenia e dei rispettivi acquirenti. Nel novembre 2012, la Commissione ha esteso l’ambito dell’indagine a ulteriori misure. Sulla base della sua valutazione approfondita, la Commissione ha concluso che le seguenti misure a favore di Caremar e del suo acquirente Snav/Rifim sono conformi alle norme Ue in materia di aiuti di Stato. In particolare: la compensazione di servizio pubblico (circa 98 milioni di euro) concessa a Caremar per la gestione di otto rotte marittime nel Golfo di Napoli, dal primo gennaio 2009 al 31 luglio 2012, e di tre rotte nell’Arcipelago Pontino, dal primo gennaio 2009 al 31 maggio 2011, è compatibile con la disciplina degli aiuti di Stato del 2011 per i servizi di interesse economico generale (Sieg). “Questa misura ha risposto a una reale esigenza di servizio pubblico, garantendo collegamenti regolari durante tutto l’anno, e l’aiuto concesso non ha comportato una sovracompensazione per Caremar”, ha spiegato la Commissione.

Inoltre, la compensazione di servizio pubblico (circa 97 milioni di euro) concessa a Caremar per la gestione di otto rotte marittime nel Golfo di Napoli nel periodo compreso tra il 16 luglio 2015 e il 15 luglio 2024, nonché la procedura di gara per la vendita di Caremar a Snav/Rifim, “soddisfano i criteri per l’esclusione degli aiuti di Stato per quanto riguarda le compensazioni per gli obblighi di servizio pubblico e quindi non si qualificano come aiuti di Stato”, ha continuato la Commissione. “La possibilità di utilizzare alcuni fondi, destinati all’ammodernamento delle navi per soddisfare i requisiti di sicurezza, per scopi di liquidità non si qualifica come aiuto di Stato, dal momento che Caremar non si è avvalsa di questa opzione. Alcune esenzioni fiscali concesse a Caremar nel contesto del suo processo di privatizzazione non costituiscono aiuto di Stato, poiché né Caremar né Snav/Rifim ne hanno beneficiato. La possibilità di utilizzare le risorse di un fondo nazionale per soddisfare il fabbisogno di liquidità di Caremar non si qualifica come aiuto di Stato, poiché non si tratta di una misura di aiuto aggiuntiva, ma di un semplice trasferimento all’interno dello Stato per finanziare la compensazione del servizio pubblico”, ha aggiunto l’esecutivo Ue.