Scienza, ecco il segreto della longevità: restrizione calorica per rallentare l’invecchiamento cellulare

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Foto di Peggychoucair da Pixabay

Quando le cellule credono di avere troppi nutrienti, il processo di invecchiamento cellulare risulta piu’ rapido, riducendo la longevita’ e l’aspettativa di vita di un individuo. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Aging, condotto dagli scienziati del National Cancer Research Center (CNIO) e dell’Universita’ di Valencia. Il team, guidato da Alejo Efeyan e Ana Ortega-Molina, ha utilizzato un modello animale e campioni di sangue di persone over 70 per analizzare i processi alla base dell’invecchiamento cellulare. I ricercatori hanno valutato il complesso proteico mTOR, coinvolto in numerosi processi biologici. Gli autori hanno scoperto che quando l’attivita’ del complesso viene aumentata anche solo leggermente, l’invecchiamento inizia prima e l’aspettativa di vita puo’ diminuire fino al 20%. Questo lavoro, commentano gli esperti, fornisce alcuni indizi importanti per capire come mai le malattie legate all’invecchiamento tendono a manifestarsi più frequentemente e violentemente nelle persone con un elevato indice di massa corporea. Allo stesso tempo, i risultati contribuiscono a chiarire perche’ la restrizione calorica sia associata a una maggiore longevita’. “L’attività del complesso proteico mTOR – spiega Ortega-Molina – e’ regolata in base alla quantità di nutrienti disponibili nella cellula, che dipendono dai segnali chimici trasmessi dalle proteine. Quando la sua attivita’ aumenta si manifestano i sintomi dell’invecchiamento”. Nell’ambito del lavoro, il gruppo di ricerca ha bloccato la risposta immunitaria che provoca l’infiammazione. “Agire sull’infiammazione cronica – continua Ortega-Molina – rappresenta una potenziale misura terapeutica contro il deterioramento della salute dovuto al passare degli anni. Quando c’e’ un eccesso di nutrienti la cellula si comporta in modo tale da inviare specifiche segnalazioni al cervello. Il complesso proteico mTOR incrementa la propria attivita’ e i processi dell’invecchiamento si velocizzano”. “Questi risultati – conclude Efeyan – potrebbero rappresentare la base per ulteriori approfondimenti su una serie di meccanismi associati all’invecchiamento, comprese le malattie neurodegenerative e le condizioni legate a qualche forma infiammatoria”.