Parlamentarie del Pd “truccate” a Salerno, De Luca: Bugie, non mi faccio distrarre

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Un piano per truccare le Parlamentarie del Pd del dicembre del 2012 in favore di Fulvio Bonavitacola, già deputato vicino all’attuale Presidente della Regione Campania e oggi suo vice in Regione. È quello che emerge – secondo i pm – da alcune intercettazioni che sono contenute negli atti dell’ inchiesta della Procura di Salerno sulla variante della città, in cui è indagato lo stesso De Luca (all’epoca sindaco) per falso in atto pubblico. Le intercettazioni sono state pubblicate da alcuni quotidiani. Del piano per truccare le primarie – dicono gli inquirenti – si fa promotore uno degli indagati, Enrico Esposito, indicato dagli investigatori come amministratore di fatto della società Esa, che ne parla con Nello Mastursi, personalità di spicco della segreteria di De Luca fino a pochi mesi fa quando è stato travolto dall’inchiesta su un presunto scambio di favori con il marito del giudice Anna Scognamiglio per garantire – secondo l’ipotesi della Procura di Roma – una sentenza favorevole al Presidente della Campania nel procedimento relativo alla sospensione in base alla legge Severino. Agli atti c’è che Esposito chiama Mastursi il 29 dicembre 2012 dicendo “di essere in grado di assicurare l’attribuzione di 250 preferenze in favore di Fulvio Bonavitacola” ma anche di poter “alterare 700 schede in tutto”. La risposta di Mastursi è: “Enrico…dici così: ho parlato con Nello, ma dobbiamo far salire a Fulvio. Punto. Non esiste”. In una delle intercettazioni compare anche lo stesso De Luca. In riferimento a vicende romane, al figlio Piero dice: “È un bordello a Roma. Partito di m…”.

La prima reazione del governatore Vincenzo De Luca alla notizia delle intercettazioni è un “Ma no?” di finta sorpresa. “Non leggo queste cose – dice De Luca – non ho un minuto da perdere con queste palle giornalistiche e non mi faccio distrarre. Devo lavorare per risolvere i problemi della Campania. Vedo che c’è un’effervescenza giornalistica con articoli sulle palle. Quando sarà il momento – ha concluso – affronteremo anche il tema delle campagne di stampa contro di me e valuteremo se ci sono i requisiti della diffamazione. Ma ora ho altro da fare”.