Unioni civili: Si cerca intesa in Senato. Riunione Pd-Ap-Lega

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Unioni civili: si riparte in Senato. Dopo i primi voti della settimana scorsa oggi ci sarà la prova del nove a Palazzo a partire dalle 16.30. E il Pd, al momento, arriva diviso all’appuntamento. Si cerca però un’intesa in vista del voto. Si terrà verso ora di pranzo, prima quindi dell’inizio dell’Aula, una riunione tra esponenti di Pd, Ap e Lega per fare un punto sugli emendamenti al ddl unioni civili, incluso quello premissivo a prima firma Andrea Marcucci, il cosiddetto ‘canguro’. 

Oggi, infatti, si vota sul contestato ‘SUPER-CANGURO’ di Andrea Marcucci (LEGGI)

Ieri una riunione di tre ore e mezza a cui hanno partecipato senatori Dem di tutte le componenti, oltre al ministro Maria Elena Boschi, si è conclusa senza una intesa, tanto che in mattinata potrebbe esserci un nuovo incontro se i contatti della notte avranno prodotto un riavvicinamento delle parti.

La mancata sintesi interna al gruppo più grande del Senato, rende ancora più incerto l’esito delle votazioni sul ddl Cirinnà, nel quale il nodo rimane sempre quello delle adozioni.

IL RISIKO DEI NUMERI – LEGGI –

Ruota intorno all’articolo 5 del ddl, che allarga alle coppie gay la possibilità di ricorrere alle adozioni speciali, lo scontro nel Pd tra una trentina di senatori cattolici e di sinistra e il resto del Gruppo. I cattoDem vogliono poter votare un loro emendamento a prima firma di Stefano Lepri che sostituisce la stepchild adoption con l’affido rafforzato. il resto del Gruppo ritiene invece che senza quell’articolo la legge sarebbe insufficiente rispetto alle aspettative del mondo Lgbt. E se i cattolici sono tutti renziani, lo sono anche molti laici come Andrea Marcucci, sulle cui posizioni ci sono anche i “giovani turchi” , che sono nella maggioranza interna del Pd.

Una soluzione potrebbe consistere nell’introdurre paletti ulteriori contro il ricorso all’utero in affitto, previsto da alcuni emendamenti (ad esempio quelli di Della Zuanna o Pagliari), ma ci sono diversi problemi: la legge non parla di utero in affitto e quindi tali emendamenti potrebbero essere dichiarati inammissibili per estraneità di materia; inoltre c’è una giurisprudenza anche europea per la quale va tutelata la continuità affettiva del bambino, indipendentemente da come è stato concepito. Della mediazione potrebbe allora far parte una mozione che Anna Finocchiaro presenterà a Palzzo Madama e che impegna il governo ad una iniziativa per la messa al bando a livello internazionale della pratica dell’utero in affitto.

Nella riunione del Pd , lo scontro è avvenuto su una questione procedurale. A fronte di 5.000 emendamenti della Lega, il Pd ha presentato un emendamento “canguro” a prima firma di Marcucci, scritto cioè in modo tale da far decadere quasi tutti gli altri emendamenti. Ma tra essi verrebbe meno anche quello di Lepri per l’affido. Di qui l’ipotesi di votare per parti separate il “canguro”: prima la parte che cancella gli emendamenti sulle adozioni , e poi la parte riguardante gli altri articoli. Ma anche su tale ipotesi non c’è unanimità.

 

Unioni civili: si riparte in Senato. Dopo i primi voti della settimana scorsa oggi ci sarà la prova del nove a Palazzo a partire dalle 16.30. E il Pd, al momento, arriva diviso all’appuntamento. Si cerca però un’intesa in vista del voto. Si terrà verso ora di pranzo, prima quindi dell’inizio dell’Aula, una riunione tra esponenti di Pd, Ap e Lega per fare un punto sugli emendamenti al ddl unioni civili, incluso quello premissivo a prima firma Andrea Marcucci, il cosiddetto ‘canguro’. 

Oggi, infatti, si vota sul contestato ‘SUPER-CANGURO’ di Andrea Marcucci (LEGGI)

Ieri una riunione di tre ore e mezza a cui hanno partecipato senatori Dem di tutte le componenti, oltre al ministro Maria Elena Boschi, si è conclusa senza una intesa, tanto che in mattinata potrebbe esserci un nuovo incontro se i contatti della notte avranno prodotto un riavvicinamento delle parti.

La mancata sintesi interna al gruppo più grande del Senato, rende ancora più incerto l’esito delle votazioni sul ddl Cirinnà, nel quale il nodo rimane sempre quello delle adozioni.

IL RISIKO DEI NUMERI – LEGGI –

Ruota intorno all’articolo 5 del ddl, che allarga alle coppie gay la possibilità di ricorrere alle adozioni speciali, lo scontro nel Pd tra una trentina di senatori cattolici e di sinistra e il resto del Gruppo. I cattoDem vogliono poter votare un loro emendamento a prima firma di Stefano Lepri che sostituisce la stepchild adoption con l’affido rafforzato. il resto del Gruppo ritiene invece che senza quell’articolo la legge sarebbe insufficiente rispetto alle aspettative del mondo Lgbt. E se i cattolici sono tutti renziani, lo sono anche molti laici come Andrea Marcucci, sulle cui posizioni ci sono anche i “giovani turchi” , che sono nella maggioranza interna del Pd.

Una soluzione potrebbe consistere nell’introdurre paletti ulteriori contro il ricorso all’utero in affitto, previsto da alcuni emendamenti (ad esempio quelli di Della Zuanna o Pagliari), ma ci sono diversi problemi: la legge non parla di utero in affitto e quindi tali emendamenti potrebbero essere dichiarati inammissibili per estraneità di materia; inoltre c’è una giurisprudenza anche europea per la quale va tutelata la continuità affettiva del bambino, indipendentemente da come è stato concepito. Della mediazione potrebbe allora far parte una mozione che Anna Finocchiaro presenterà a Palzzo Madama e che impegna il governo ad una iniziativa per la messa al bando a livello internazionale della pratica dell’utero in affitto.

Nella riunione del Pd , lo scontro è avvenuto su una questione procedurale. A fronte di 5.000 emendamenti della Lega, il Pd ha presentato un emendamento “canguro” a prima firma di Marcucci, scritto cioè in modo tale da far decadere quasi tutti gli altri emendamenti. Ma tra essi verrebbe meno anche quello di Lepri per l’affido. Di qui l’ipotesi di votare per parti separate il “canguro”: prima la parte che cancella gli emendamenti sulle adozioni , e poi la parte riguardante gli altri articoli. Ma anche su tale ipotesi non c’è unanimità.