Si chiama Nina, ed è il primo sistema in Italia di label recognition, ossia di utilizzo dell‘intelligenza artificiale per contrastare i fenomeni di falsi prodotti made in Italy. E’ il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop a servirsi di una ‘guardia del corpo’ virtuale (e infatti la rappresenta come un robot umanoide biancovestito con uno scudo tricolore) per l’attivita’ di vigilanza contro le mozzarelle non dop o non di bufala ma spacciate per tali che spesso si trovano in banconi e scaffali. L’iniziativa e’ stata presentata nei giorni scorsi al ministero dell’Agricoltura, della Sovranita’ alimentare e delle Foreste. Il progetto, ideato dal Consorzio, e’ stato commissionato alla societa’ Farzati, che ha messo a punto un sistema di intelligenza artificiale, chiamato con il nome di una delle bufale piu’ longeve e produttive nella storia del comparto, in grado di apprendere e riconoscere i pattern di autenticita’ degli incarti.
“‘Nina’ rappresenta un salto di qualità nell’attivita’ di vigilanza sulla mozzarella di bufala campana Dop e testimonia che, se ben utilizzata, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale puo’ essere di grande aiuto alla tutela del Made in Italy – spiega il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani – l’applicazione dell’Ia rendera’ possibile per il Consorzio implementare in maniera esponenziale la propria attivita’ di vigilanza sul mercato ma anche di fornire un servizio di monitoraggio a favore dei soci. Cosi’ per la prima volta l’agrifood di eccellenza si allea con l’innovazione tecnologica, restando al passo con le sfide del mondo globale”.