Il Museo multimediale delle Acque campane racconta la Campania Blu

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di Fiorella Franchini

Dalla terra nasce l’acqua/dall’acqua nasce l’anima…non c’è risorsa più essenziale per l’ecosistema, per l’ambiente, per la vita tutta.
La Campania è una regione ricca di acqua, alimentata da numerose sorgenti di natura carsica, solcata da fiumi, corsi minori e laghi, bagnata dal mare, eppure non è un bene illimitato. La forte densità abitativa e il tributo nei riguardi della Puglia ove dall’inizio del secolo le sorgenti del Sele e del Calore trasferiscono, attraverso lo storico Acquedotto del Sele, oltre 5000 lt al secondo per consentire il rifornimento potabile agli oltre 4 milioni di abitanti della Puglia, nonché un notevole deficit di infrastrutture e la piaga dell’inquinamento, pongono con urgenza il problema della disponibilità idrica per il potabile. Conoscere il nostro patrimonio e difenderlo è un dovere verso noi stessi. Nasce da questa consapevolezza e dalla sensibilità visionaria di Giuseppe Ottaiano, il Museo Multimediale delle Acque Campane, creato dall’Associazione Terre di Campania Aps, nella cittadella mariana del Santuario di Madonna dell’Arco, dove la comunità dei Domenicani ha condiviso il progetto, concedendo l’utilizzo dei locali necessari alla realizzazione del Mumac. Il percorso museale comprende mappe digitali, contenuti interattivi, opere d’arte, soste immersive e laboratori didattici per sensibilizzare alla tutela, attraverso la conoscenza. La scelta della sede mariana ha un grande valore simbolico. Le acque sono sempre state legate alla fertilità della Dea Madre, al principio intimo dell’esistenza che è sacro e misterioso in tutte le religioni del mondo. Non a caso l’effige mariana di Sant’Anastasia era collocata, in origine, su di un arco dell’antico acquedotto romano che, secondo diversi studi, dovrebbe coincidere con l’Acquedotto Augusteo destinato a convogliare le acque dei fiumi Serino e Sabato verso i comuni dell’Agro-Nolano e del Vesuviano, fino a raggiungere le grandi cisterne dei Campi Flegrei. Il Mumac illustra e racconta la Campania Blu, quelle acque che trasmettono vitalità, salute, devozione, bellezza conosciute fin dall’epoca romana, e apprezzate per le molteplici qualità: abbondanti per l’agricoltura, gli usi civici e domestici, ricche di minerali rigeneranti per il corpo e lo spirito.  Dalle città ai borghi, emergono grandi opere architettoniche, pozzi sacri, terme, fontane popolari e monumentali, espressioni del potere e luoghi di socializzazione. 

Tutto parte da una goccia e fa parte dell’esposizione museale l’installazione artistica “Gocce d’Acqua” che raccoglie quasi 2000 opere dedicate all’acqua e realizzate da artisti e allievi degli istituti d’arte campani, non un semplice elemento decorativo ma la sintesi creativa di valori scientifici, estetici e spirituali. Le gocce si alternano ai pannelli illustrativi e agli schermi multimediali, fino alla stanza immersiva che trascina il visitatore in un mondo di colori e suoni ancestrali magistralmente combinati per esaltare le potenzialità naturalistiche, artistiche, tecnologiche e turistiche di un elemento primario e magico. Eppure non c’è solo bellezza. Ogni disposizione è un monito, rammenta che l’acqua è una risorsa vulnerabile e scarsa. Si stima che un abitante del pianeta su dieci non abbia ancora un accesso sicuro all’acqua. “L’acqua è un diritto di base per tutti gli esseri umani: senza acqua non c’è futuro. L’accesso all’acqua è un obiettivo comune. Esso è un elemento centrale nel tessuto sociale, economico e politico del paese, del continente, del mondo. L’acqua è democrazia” scriveva Nelson Mandela. La sempre minore disponibilità e la sua anomala distribuzione rappresentano problemi che rendono indifferibile la ricerca di soluzioni adeguate e compatibili con la tutela della natura, della salute e della tollerante convivenza tra i popoli.  La guerra mette in pericolo il diritto all’acqua ed è proprio dedicata alla pace la Giornata Mondiale dell’Acqua del prossimo 22 marzo, indetta dall’ONU nel 1992. Il Museo Multimediale delle Acque Campane proporrà numerose iniziative per riaffermare priorità e battaglie. Il 20 marzo si terrà l’incontro, Il Dono dell’Acqua, in cui giornalisti, scrittori, medici, archeologi, racconteranno il proprio rapporto con l’acqua, anche in relazione alla storia professionale; il 22 marzo verrà esposta un’installazione artistica formata dai “mosaici dell’Acqua” prodotti dalle scuole aderenti, centinaia di gocce realizzate in diversi stili e con varie tecniche, affiancate da gigantografie raffiguranti fiumi e laghi della regione Campania che costituiscono il progetto “Le figlie dell’acqua” – Acqua per la pace. Seguiranno l’intervento di Nino Daniele, giornalista, scrittore e saggista, Promotore della Community Fermatevi, Resistenti per la Pace, e uno spettacolo teatrale sul tema dell’acqua, con gli interventi musicali curati dal Liceo Musicale Bruno Munari di Acerra. Saranno allestiti anche numerosi ACTIVE POINT, presso i quali sarà possibile svolgere dei laboratori interattivi tematici curati, tra l’altro, dalla Fondazione Anton Dohrn, l’Università Vanvitelli Dipartimento di Architettura, l’Università Federico II Dipartimento di Chimica. Una grande idea che diventa realtà e ci ricorda a distanza di 2500 anni le parole profetiche di Eraclito: “l’acqua…è piacere e paura, /nemica ed amica, /è confine ed infinito, /è cambiamento e immutabilità, /ricordo ed oblio…”.