Il Papa: grazie a Cuba, capitale unità

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Il Papa torna a Cuba, e torna a parlare del ruolo del ‘dopo-disgelo’ che sta avendo l’isola: “Non voglio andare via senza dare un forte ringraziamento, un sentito ringraziamento a Cuba, al popolo cubano e al suo presidente che è qui presente”, ha sottolineato il Pontefice subito dopo la firma della dichiarazione congiunta con il Patriarca di Mosca Kirill. “Se continua così Cuba sarà la capitale dell’unità”, ha ricordato Bergoglio al termine delle parole rivolte dopo la firma della dichiarazione, a due passi dal presidente Raul Castro, il quale nelle ultime ore ha accolto nella capitale sia il Papa sia Kirill. Quello nell’aeroporto dell’Avana è stato un incontro storico ospitato appunto dall’isola, fatto che conferma come il dialogo avviato nel dicembre del 2014 con gli Usa abbia innescato un nuovo corso internazionale del paese, che ha così di fatto mandato in cantina decenni di isolamento.

l paese è un continuo viavai di ministri, imprenditori, uomini d’affari di grandi gruppi. D’altra parte, lo stesso Raul Castro è impegnato in prima fila sul fronte internazionale, ed è per esempio rientrato qualche giorno fa da una visita in Francia dove è stato ricevuto in pompa magna dal presidente Francois Hollande. E’ probabile d’altro lato che Castro metta entro qualche mese la sua firma su un altro accordo ‘historico’, questa volta tutto latinoamericano: proprio all’Avana, da anni sono in corso i negoziati tra i guerriglieri delle Farc e il governo della Colombia. Non si esclude che un accordo di pace possa essere firmato entro qualche mese.

E proprio, durante il volo da Roma all’Avana, il Papa ha confermato che il prossimo anno, nel 2017, sarà in Colombia per la firma degli accordi di pace governo-Farc, ha sottolineato Radio Vaticana riferendo di una risposta data da Bergoglio ad un giornalista colombiano. Giocando su più tavoli, e grazie all’attivismo sul piano diplomatico, Cuba rimane così al centro della scena, al di là di quanto avviene sul fronte interno, dove il processo di apertura economica viaggia invece ad una velocità completamente diversa e tarda a farsi sentire sul livello di vita dei cubani. ‘Francisco’ era d’altra parte già stato qualche mese fa, a settembre, in visita nel paese. 
   

Il Papa torna a Cuba, e torna a parlare del ruolo del ‘dopo-disgelo’ che sta avendo l’isola: “Non voglio andare via senza dare un forte ringraziamento, un sentito ringraziamento a Cuba, al popolo cubano e al suo presidente che è qui presente”, ha sottolineato il Pontefice subito dopo la firma della dichiarazione congiunta con il Patriarca di Mosca Kirill. “Se continua così Cuba sarà la capitale dell’unità”, ha ricordato Bergoglio al termine delle parole rivolte dopo la firma della dichiarazione, a due passi dal presidente Raul Castro, il quale nelle ultime ore ha accolto nella capitale sia il Papa sia Kirill. Quello nell’aeroporto dell’Avana è stato un incontro storico ospitato appunto dall’isola, fatto che conferma come il dialogo avviato nel dicembre del 2014 con gli Usa abbia innescato un nuovo corso internazionale del paese, che ha così di fatto mandato in cantina decenni di isolamento.

l paese è un continuo viavai di ministri, imprenditori, uomini d’affari di grandi gruppi. D’altra parte, lo stesso Raul Castro è impegnato in prima fila sul fronte internazionale, ed è per esempio rientrato qualche giorno fa da una visita in Francia dove è stato ricevuto in pompa magna dal presidente Francois Hollande. E’ probabile d’altro lato che Castro metta entro qualche mese la sua firma su un altro accordo ‘historico’, questa volta tutto latinoamericano: proprio all’Avana, da anni sono in corso i negoziati tra i guerriglieri delle Farc e il governo della Colombia. Non si esclude che un accordo di pace possa essere firmato entro qualche mese.

E proprio, durante il volo da Roma all’Avana, il Papa ha confermato che il prossimo anno, nel 2017, sarà in Colombia per la firma degli accordi di pace governo-Farc, ha sottolineato Radio Vaticana riferendo di una risposta data da Bergoglio ad un giornalista colombiano. Giocando su più tavoli, e grazie all’attivismo sul piano diplomatico, Cuba rimane così al centro della scena, al di là di quanto avviene sul fronte interno, dove il processo di apertura economica viaggia invece ad una velocità completamente diversa e tarda a farsi sentire sul livello di vita dei cubani. ‘Francisco’ era d’altra parte già stato qualche mese fa, a settembre, in visita nel paese.