Istruzione, il report di Save the Children: in Campania 1 minore su 5 non va a scuola

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Il tempo pieno c’è solo per ‘11,2% delle classi della scuola primaria, senza mensa quasi la metà degli istituti e dispersione scolastica per 1 minore su 5. Sono i dati dell’Atlande dell’Infanzia (a rischio) di Save the Children presentato oggi a Napoli, dal titolo “Bambini Senza. Origini e coordinate delle povertà minorili”. In Italia sono seguiti oltre 5.400 bambini nei 16 Punti Luce di Save the Children, a Napoli ne sono stati aperti tre, uno nel quartiere Sanità e gli altri due nei quartieri di Barra e Chiaiano. I tre Punti Luce di Napoli contano 800 minorenni, di cui 425 solo nel Punto Luce di Sanità, dove oggi è stato presentato l’Atlante dell’Infanzia. Sono stati i ragazzi del progetto Sottosopra, il movimento dei giovanile di Save the Children, assieme a quelli dei Punti Luce, a commentare alcune delle ‘mappe’ dell’Atlante illustrando ciò che non funziona nei loro quartieri.

I dati del Sud
Così nel Mezzogiorno quasi 1 bambino su 12 non riceve un pasto proteico al giorno; 1 su 8 non può acquistare abiti nuovi; oltre 1 su 7 non può permettersi libri diversi da quelli scolastici. In Campania in particolare, la spesa pro capite per servizi sociali destinata a famiglie con minori è di soli 42 euro contro una media nazionale di 113. Anche la fotografia del sistema scuola nella regione presenta molte criticità: dalla penuria del tempo pieno, garantito in Campania solo all’11,2% delle classi della scuola primaria, alla presenza del servizio di mensa scolastica solo nella metà degli istituti (49%) mentre la dispersione scolastica è una realtà che riguarda 1 ragazzo su 5.

Il ruolo dell’illegalità
“La povertà educativa è fortemente connessa con la povertà economica – ha detto Fosca Nomis, responsabile Advocacy Italia Europa di Save the Children – Un Paese può dirsi civile solo se investe sui bambini. Oggi, invece, chi nasce in una famiglia disagiata corre il rischio altissimo di non crescere in maniera sana. Il nostro obiettivo è proprio quello di spezzare questo circolo vizioso”. L’illegalità, le mafie, i fenomeni corruttivi sono in grado di distruggere economie intere, ma anche di spezzare sogni e futuro dei minori che vi sono coinvolti spesso loro malgrado. A livello nazionale, migliaia di minori pagano un prezzo altissimo all’illegalità e alla corruzione che pervadono i territori in cui vivono: almeno 85 i bambini e adolescenti incolpevoli uccisi dalle mafie dal 1896 ad oggi – come racconta la prima mappa realizzata in base ai dati forniti dall’associazione Libera -, di cui 16 nella sola provincia di Napoli, che come rileva l’Atlante, registra il più alto indice di presenza mafiosa (101,57) con 30 comuni sciolti per mafia dal 1997 al 2015. Un territorio, quello campano, che anche a causa dell’illegalità dilagante e delle poche possibilità offerte ha visto circa 160.000 giovani tra i 15 e i 29 anni trasferirsi al Nord dal 2002 al 2013 per trovare lavoro e condizioni di vita migliori.