Terapie intelligenti, sviluppati a Napoli i primi farmaci a orologeria

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Liberano i farmaci a tempo controllato: gradualmente, o all’ora stabilita. Una piccola svolta per chi è affetto da alcune malattie degli occhi, come il glaucoma, e malattie caratterizzate da sintomi che diventano più acuti all’alba (early morning pathologies), come asma e artrite, che costringono le persone a svegliarsi di notte per prendere i farmaci. 

Superati con successo i primi test sugli animali, la sperimentazione sull’uomo prenderà il via tra un anno. Sono delle “microsfere a orologeria”, frutto del progetto ‘Polifarma’ del Distretto dei materiali polimerici e compositi di Napoli (Imast) sviluppato in collaborazione con l’azienda biofarmaceutica Dompè, il Cnr, la Federico II e lUniversità di Salerno. 

Il segreto “trasportatori intelligenti” sta tutta nel materiale di costruzione delle microsfere. “Partendo da molecole sintetiche che hanno l’aspetto di lunghe catene, i polimeri, con modifiche e processi opportuni – spiega la presidente di Imast,Eva Milella – è stato ottenuto un materiale che rilascia gradualmente la quantità di farmaco necessario e nel frattempo si degrada nel corpo umano.” 

Nel caso delle malattie dell’occhio, per esempio, le microsfere potrebbero essere iniettate 1-2 volte all’anno e rilasciare il farmaco gradualmente, mentre le cure attuali invece prevedono una iniezione al mese. Costato circa 5 milioni di euro, il progetto è cofinanziato dal ministero dell’Università e Ricerca (Miur) attraverso il Programma Operativo Nazionale (Pon).