Ucraina, il Papa invoca il coraggio di alzare bandiera bianca. L’Ambasciata di Kiev: Nessuno trattò con Hitler

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“Le parole di Papa Bergoglio sul ‘coraggio di alzare la bandiera bianca’, sul ‘negoziare quando vedi che sei sconfitto’ sono sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da oltre due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa”. Lo ha dichiarato Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia. “Alla richiesta di arrenderci del boia del Cremlino rispondiamo con la resistenza. Mai avremmo immaginato di ricevere la stessa richiesta dal nostro Papa, capo della Chiesa Cattolica e predicatore del Vangelo. Per un cristiano è inaccettabile arrendersi al male e al peccato che rappresenta oggi la Russia di Vladimir Putin. Difendere la propria vita e la propria casa è un dovere sacrosanto di ogni cittadino”, ha aggiunto.”Proprio in questo momento difficile – ha proseguito Horodetskyy – quando gli aiuti americani sono bloccati e l’Ucraina rischia di rimanere isolata e in balia dell’aggressore, sentire dal Papa questi infelici appelli è fortemente deludente. L’Ucraina non è stata sconfitta e non abbiamo visto alcuna volontà di arrendersi da parte del nostro popolo. Ci aspettiamo dal Papa una forte condanna dei peccati russi di aggressione, di assassinio di massa, di violenza e distruzione. Ci aspettiamo dal Papa un appello a Putin di fermare l’aggressione e andarsene dall’Ucraina. Ci aspettiamo dal Papa di essere un promotore di una pace giusta e non certo un alleato morale dell’aggressore”. “La parola ha una grande importanza – ha concluso Horodetskyy – soprattutto quando è la parola del Pontefice, e bisogna usarla con molta prudenza e responsabilità per non danneggiare la Chiesa di Cristo e la fede dei suoi devoti”.

L’Ambasciata di Kiev: Imparare dalla seconda guerra mondiale
È molto importante essere coerenti! Quando si parla della terza guerra mondiale, che abbiamo ora, è necessario imparare le lezioni dalla seconda guerra: qualcuno allora ha parlato seriamente dei negoziati di pace con Hitler e di bandiera bianca per soddisfarlo? Quindi la lezione è solo una: se vogliamo finire la guerra, dobbiamo fare di tutto per uccidere il Dragone!”. Lo afferma sui social l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede, dopo l’intervista rilasciata dal Papa alla emittente svizzera.

Il Vaticano: Il coraggio del negoziato di cui parla Francesco non è mai una resa
Il Papa, con le sue parole sull’Ucraina in un’intervista alla Radiotelevisione svizzera, ha chiesto il coraggio del negoziato, che “non e’ mai una resa”. E’ la precisazione del direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, secondo quanto riporta “Vatican News”. Bruni e’ entrato cosi’ nel merito dell’intervista rilasciata da Papa Francesco a Cliche’, magazine culturale di Lorenzo Buccella in onda sulla Radiotelevisione svizzera (Rsi), in una puntata che andra’ in onda mercoledi’ 20 marzo e di cui “Rsi” ha pubblicato un estratto sul proprio sito. Bruni ha spiegato che l’auspicio del Papa e’ di creare le condizioni di una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura. “Il Papa usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l’immagine proposta dall’intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilita’, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Altrove nell’intervista, parlando di un’altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente: ‘Il negoziato non e’ mai una resa’”, ha precisato Bruni.