Libri, al via la pubblicazione dell’epistolario inedito di Verga

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Un Verga inedito riemergerà dalle lettere che stanno per essere pubblicate da Interlinea in un’edizione integrale e critica in 23 volumi. L’epistolario completo – promosso dal Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga e dalla Fondazione Verga presieduta da Gabriella Alfieri, con il ministero della Cultura – si avvia con i primi due volumi delle Lettere ai nipoti, a cura di Giuseppe Sorbello, e dei Carteggi con Cameroni, Farina e Martini, a cura di Melania Vitale. L’impresa della nuova serie dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga è stata inaugurata nel 2014 da I Malavoglia curati da Ferruccio Cecco e prosegue ancora oggi, recente il volume della Duchessa di Leyra nel volume Abbozzi di romanzo a cura di Giorgio Forni. Alla serie sono stati affiancati i reprint della prima serie fondata da Francesco Branciforti, uno dei maestri della filologia verghiana. “Allestire l’epistolario di un grande scrittore dell’Ottocento si presenta come un’impresa fortemente impegnativa” scrivono Gabriella Alfieri, Giorgio Forni, Cristina Montagnani e Carla Riccardi nella premessa ai carteggi. “In prima istanza, vi è l’esigenza di ricerca e costituzione di un corpus documentario che, nel caso di Giovanni Verga, si presenta oggi disperso in più archivi e biblioteche e composto da testimonianze eterogenee”. All’epistolario in ordine cronologico è stato scelto di anticipare la pubblicazione di una serie di carteggi organizzati per corrispondente. Ad aprire la sezione dei carteggi sono quelli con i familiari. Oltre alle lettere ai nipoti, a cura di Giuseppe Sorbello, risultano fondamentali per la ricostruzione delle vicende personali e culturali le centinaia di lettere che Verga indirizzava con cadenza spesso giornaliera soprattutto alla madre, ai fratelli e, più tardi, ai nipoti. Nelle Lettere ai nipoti sono raccolte le lettere di Giovanni Verga ai nipoti Giovannino, Caterina e Marco, figli del fratello Pietro, in un arco cronologico che va dal 1897 al 192. La stagione dei capolavori è chiusa e si apre il lungo periodo del “silenzio letterario” in cui la parabola artistica ed esistenziale dello scrittore maturo si incrocia con le parole affettuose, i rimproveri e i nuovi doveri verso i nipoti, di cui diviene tutore quando rimangono orfani di entrambi i genitori. Né meno rilevanti i Carteggi che Verga intrattiene con influenti critici letterari come Cameroni, Farina e Martini. Sempre restio a ogni pubblica illustrazione teorica del proprio metodo narrativo, nello spazio privato e confidenziale della lettera Verga si lascia andare invece a rivendicazioni, chiarimenti, giudizi sul proprio lavoro e su quello di altri scrittori, con una lucidità e un’acutezza che ci fanno conoscere uno scrittore che riflette sulla propria poetica e su questa base pondera le proprie scelte tematiche ed espressive, ben diverso dunque dall’immagine vulgata di un narratore solo d’istinto. “Il complesso davvero monumentale fornirà un ritratto a tutto tondo di un grande scrittore che ha realmente posto le basi della letteratura del Novecento” dicono Alfieri, Forni, Montagnani e Riccardi.