Digital marketing, l’arma di una comunicazione vincente. Parla Di Mezza: TikTok non più un semplice social

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in foto Marzio Di Mezza, giornalista professionista ed esperto di Comunicazione e Digital Marketing

Il giudizio è ormai unanime: TikTok non è un semplice social, ma una piattaforma di intrattenimento, utilizzata mensilmente da oltre 19 milioni di persone solo in Italia. Dunque, per i suoi numeri e per le sue caratteristiche di social semplice, accessibile e versatile, non può che suscitare un interesse particolare per chi opera nel digital marketing, alla continua ricerca di ingressi nella quotidianità di potenziali clienti. Secondo i dati forniti dalla sezione Business del social nato in Cina, il 91% degli utenti compie un’azione dopo aver visto un contenuto sulla piattaforma e 1 utente su 3 ha acquista qualcosa subito dopo averlo scoperto su TikTok.

Naturalmente, spetta poi al Social Media Manager (figura non più relegata in un angolo del team creativo) il compito di pensare e realizzare contenuti accattivanti per il raggiungimento degli obiettivi.

“Oggi il SMM è un professionista che ha un bagaglio di esperienze molto ampio, che possono spaziare dal giornalismo alla grafica, dal marketing all’estetica del linguaggio, così da poter comprendere ed elaborare gli input che gli arrivano sia dalla committenza che dagli altri reparti creativi e strategici”, spiega Marzio Di Mezza, giornalista professionista ed esperto di Comunicazione e Digital Marketing.

Per il SMM, o creator digitale, TikTok è la sconfinata prateria del social advertising. Secondo un recente report condotto in Italia dalla “InSites Consulting” e dalla “Advertiser Perceptions”, che hanno intervistato 600 tiktoker e 100 aziende italiane, circa l’87% degli utenti italiani iscritti a TikTok ha dichiarato di aver visto contenuti pubblicitari delle PMI. Il 61% delle PMI italiane intervistate ha dichiarato di aver ampliato notevolmente il numero dei clienti grazie alla piattaforma social. Nell’ultimo anno il 51% delle PMI ha quindi modificato la propria strategia di marketing per attrarre nuovi clienti attraverso TikTok.

Ma quali sono le logiche alla base di una comunicazione vincente su TikTok?
Al momento non esistono ricette e gli stessi manuali non sono altro che una riproposizione di esperienze e dei relativi risultati. Mentre un video postato da un qualsiasi utente privato può facilmente diventare virale, per un’azienda non è così semplice, a meno che non ci si affidi agli influencer, ma personalmente metto sempre in guardia i miei clienti, perché non deve essere tanto la viralità l’aspetto prioritario quanto la correttezza del messaggio. Poi, certo, vi possono essere eccezioni per le quali anche se il video viene deriso, sbeffeggiato, si raggiunge ugualmente l’obiettivo.

Come procedi quando devi creare dei contenuti? Quali sono i passaggi fino alla pubblicazione?
L’attivazione del processo creativo avviene quasi per caso. Un frame, a volte, può bastare per sviluppare uno storyboard mentale e, nel giro di qualche ora, dare vita a un post. La condizione ideale, però, si crea quando i vari settori dell’azienda si uniscono al team creativo. E’ il caso di un marchio molto forte in Campania nel commercio di prodotti e materiali per l’edilizia, l’elettricità, la casa e il bricolage, che sta diventando una vera case history. Quando ho accettato l’incarico di sviluppare una strategia di marketing per questo noto brand presente con due Store fisici e con una piattaforma e-commerce che aveva già grossi volumi di traffico, avevo chiaro che si trattava di implementare l’esistente, di rafforzare l’identità del brand e di aprire nuove nicchie di utenza oltre a quelle già consolidate. Non mi aspettavo, però, di trovare, tra i dipendenti dell’azienda, tanto entusiasmo e partecipazione. Sono loro stessi che propongono storie e personaggi che diventano, poi, protagonisti dei video. Producendo un doppio effetto: migliaia di nuove visualizzazioni e molte più visite agli store. Ci sono clienti che vengono accompagnati dai figli piccoli, desiderosi di conoscere i simpatici attori dei video.

Infine, una curiosità. Perché un giornalista professionista decide di lavorare nel marketing digitale?
Perché da una parte c’è la crisi dell’informazione, che non riguarda solo il crollo delle vendite dei giornali o i bilanci in rosso dell’editoria in genere ma tutto un sistema, asfittico, disturbato, dove gli editori non sono editori e chi si occupa delle notizie, troppo spesso, non ha la struttura per farlo. Dunque bisogna reinventarsi, ampliando la visione ma soprattutto le conoscenze, acquisendo nuove competenze. Per un giornalista risulta agevole lavorare con i testi, le parole però poi deve imparare a realizzare le grafiche, a montare piccoli video, ad armonizzare il tutto per poi gettarlo in pasto alla comunità social, con il linguaggio dei social. E’ una sfida nuova, avvincente ma anche necessaria.