“Abbiamo individuato le risorse per intervenire anche sul complesso di Donnaregina vecchia per fare anche lì un ripristino e farlo tornare al suo antico splendore”. Lo ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenuto a Napoli al Museo di Donnaregina alla presentazione di “Caravaggio a Donnaregina, la Flagellazione di Cristo”, la mostra sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Napoli, del MiC e del Ministero degli Interni Fondo Edifici di Culto, proprietario dell’opera. All’evento erano presenti il presidente del Consiglio di amministrazione del Fondo Edifici di Culto e direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt, il direttore del Museo di Donnaregina monsignor Adolfo Russo, il direttore per la gestione museale del Museo di Donnaregina Elio de Rosa, il curatore della mostra Pierluigi Leone de Castris, l’assessore al turismo della Regione Campania Felice Casucci e l’assessore al turismo del Comune di Napoli Teresa Armato. Quella di Caravaggio “è un’opera straordinaria”, ha continuato Sangiuliano. Messa in questo contesto, si “coniuga l’opera di Caravaggio con il contesto di Donnaregina che è di altrettanto valore”. Cultura e turismo, ha poi spiegato il ministro, “sono due facce della stessa medaglia, un binomio inscindibile. Oggi il turismo non è più quello stanziale degli anni Settanta, aumenta la domanda di turismo e aumenta la domanda di cultura. Le persone che viaggiano vogliono conoscere i luoghi, la loro identità e la loro storia. Noi dobbiamo predisporci a raccogliere questa richiesta offrendo ai turisti il valore della nostra storia”.
La mostra a Museo di Donnaregina sarò allestita dal 28 febbraio al 31 maggio. Essa è stata voluta fortemente dall’arcivescovo Domenico Battaglia sia per il valore culturale ma anche per quello pastorale e spirituale. Infatti in occasione della Pasqua si organizzeranno visite ad hoc con le scuole, le associazioni di volontariato e non solo. Per l’occasione, eccezionalmente i visitatori con un solo biglietto potranno vedere anche le “Sette Opere di Misericordia”, altro capolavoro del Caravaggio, che si trova a pochi metri dal Museo di Donnaregina, al Pio Monte della Misericordia. Dichiara Eike Schmidt, presidente del Consiglio di amministrazione del Fondo Edifici di Culto e direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte: “L’esposizione della Flagellazione di Caravaggio al Museo di Donnaregina non offre solo la possibilità a tutti i napoletani di rivedere il capolavoro di Michelangelo Merisi dopo le lunghe assenze dalla città per mostre all’estero, ma consente anche un approfondimento teologico-pastorale e storico-artistico del quadro, e consolida i rapporti forti e reciproci tra le tre istituzioni coinvolte”.
Il direttore per la gestione museale del Museo di Donnaregina Elio de Rosa commenta: “Il Museo di Donnaregina si conferma tra gli operatori più attivi con un’offerta culturale di prestigio. Solo lo scorso anno abbiamo realizzato le mostre di Antonello da Messina, Artemisia Gentileschi e Sandro Botticelli dopo le precedenti mostre di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Rubens, Brueghel il Vecchio, Pinturicchio e Aniello Falcone, grazie a una rete di collaborazioni sinergiche con i maggiori musei e le principali istituzioni italiane e straniere come oggi avviene grazie al Museo di Capodimonte e al Fondo Edifici di Culto”. Afferma il prefetto Angelo Tortorella, Direttore del Fondo Edifici di Culto (Ministero dell’interno): “L’esposizione della Flagellazione di Caravaggio, dalla valenza artistica riconosciuta a livello internazionale e dal profondo significato religioso, nonché momento di riflessione di assoluta attualità, è la risultante di una sapiente condivisione tra tre Enti. Obiettivo strategico del Ministero dell’Interno è quello di adeguatamente tutelare le opere dello Stato, ricercando anche opportunità di consona valorizzazione. La mostra allestita nel prestigioso Museo di Donnaregina con il prestito dell’opera autorizzato dal CdA presieduto da Eike Schmidt, rappresenta una ulteriore opportunità per visitatori, appassionati e viaggiatori di conoscere ed approfondire le radici che caratterizzano la storia del nostro Paese”.