Prosegue la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella negli Stati Uniti. Il capo dello Stato ha parlato alla Columbia University di New York. “Il terrorismo – ha detto il capo dello Stato – è la minaccia più dirompente che le nostre società stanno affrontando. Una minaccia che non ha confini, che si alimenta di un’irrazionale pulsione distruttiva e di una serie di insidiosi anti-valori. L’antitesi stessa delle fondamenta sulle quali poggiano le nostre società”.
“Daesh, nella sua declinazione concreta – ha detto Mattarella – è la negazione di ogni quadro giuridico nel quale i diritti della persona trovino garanzia nella supremazia della legge; la negazione dello Stato di diritto. Le conseguenze di questa barbarie le abbiamo purtroppo avute di fronte ai nostri occhi nelle nostre stesse città e nelle immagini delle terribili esecuzioni di esseri umani inermi”.
Il presidente della Repubblica ha parlato anche del tema dei migranti: il fenomeno – ha detto – più grave dalla seconda guerra mondiale e “le risposte basate su non lungimiranti considerazioni di mera politica interna, i muri e i fili spinati eretti per proteggersi e “deviare il traffico”, non ci metteranno in condizione di gestire un fatto di dimensioni epocali, non destinato ad esaurirsi nel breve volgere di qualche anno”.
La riforma del Senato – ha detto ancora Mattarella – “influirà su efficienza e velocità delle decisioni” del Governo e “sulla capacita di governare i problemi quando nascono e non dopo”.
Prosegue la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella negli Stati Uniti. Il capo dello Stato ha parlato alla Columbia University di New York. “Il terrorismo – ha detto il capo dello Stato – è la minaccia più dirompente che le nostre società stanno affrontando. Una minaccia che non ha confini, che si alimenta di un’irrazionale pulsione distruttiva e di una serie di insidiosi anti-valori. L’antitesi stessa delle fondamenta sulle quali poggiano le nostre società”.
“Daesh, nella sua declinazione concreta – ha detto Mattarella – è la negazione di ogni quadro giuridico nel quale i diritti della persona trovino garanzia nella supremazia della legge; la negazione dello Stato di diritto. Le conseguenze di questa barbarie le abbiamo purtroppo avute di fronte ai nostri occhi nelle nostre stesse città e nelle immagini delle terribili esecuzioni di esseri umani inermi”.
Il presidente della Repubblica ha parlato anche del tema dei migranti: il fenomeno – ha detto – più grave dalla seconda guerra mondiale e “le risposte basate su non lungimiranti considerazioni di mera politica interna, i muri e i fili spinati eretti per proteggersi e “deviare il traffico”, non ci metteranno in condizione di gestire un fatto di dimensioni epocali, non destinato ad esaurirsi nel breve volgere di qualche anno”.
La riforma del Senato – ha detto ancora Mattarella – “influirà su efficienza e velocità delle decisioni” del Governo e “sulla capacita di governare i problemi quando nascono e non dopo”.