Corea Nord: chiuderemo canali comunicazione con Seul

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La decisione di Seul di fermare le attività nella zona industriale di Kaesong continua a suscitare reazioni forti da parte di Pyongyang che adesso annuncia di voler chiudere “due canali di comunicazione strategici con il sud”. Lo riporta la Bbc. Era già successo nel 2013, poi i collegamenti telefonici tra le due Coree erano stati ripristinati in seguito a un miglioramento dei loro rapporti.

Corea del Nord accusa Seul, ‘dichiarazione di guerra’ – La sospensione delle attivita’ nell’area industriale di Kaesong da parte della Corea del Sud e’ ‘una pericolosa dichiarazione di guerra’. Lo sostiene il governo di Pyongyang secondo quanto riportato dai media nordcoreani. La decisione di Seul, ha annunciato il ministro dell’Unificazione sudcoreano, e’ volta a privare la Corea del Nord dei fondi normalmente utilizzati per sviluppare la sua tecnologia nucleare. Dal complesso industriale co-gestito con il sud, Pyoongyang ha ricavato 616 miliardi di won (circa 457 milioni di euro) dal 2003. (ANSA).

Il Senato americano ha approvato all’unanimità nuove sanzioni contro la Corea del Nord, dopo i recenti test missilistici di Pyongyang considerati da Washington una “provocazione” e una gravissima violazione delle leggi internazionali. La legge bipartisan aveva già ottenuto il sì della Camera dei rappresentanti.

In particolare le misure varate contro il regime di Pyongyang sono passate nella camera alta del Congresso con 96 voti favorevoli e zero contrari. Le nuove sanzioni hanno come obiettivo soprattutto quello di limitare la capacita’ della Corea del Nord di accedere ai fondi necessari per sviluppare il suo programma nucleare e il suo sistema missilistico. Lo stesso tipo di sanzioni – riportano i media americani – saranno presto adottate anche dal governo giapponese.
    La decisione di Washington di colpire Pyongyang con un’azione unilaterale nasce dalla situazione di stallo in seno al Consiglio della sicurezza delle Nazioni Unite, dove l’ipotesi di nuove sanzioni e’ stata finora frenata dalla Cina, preoccupata che le misure possano colpire anche i suoi interessi economici in Corea del Nord.
    Ad accelerare la decisione del Congresso Usa, poi, l’allarme dell’intelligence secondo cui Pyongyang avrebbe riattivato un reattore nucleare e potrebbe essere in grado nel giro di pochi mesi, se non addirittura di settimane, di avere abbastanza plutonio da costruire la bomba atomica

Il governo dovrà “adoperarsi in tutte le sedi internazionali” per bloccare l’escalation militare in Corea del Nord: lo prevedono le mozioni approvate dall’Aula della Camera sulle iniziative da adottare per il rispetto dei diritti umani in Corea del Nord e sulla politica degli armamenti di quel Paese. In base ai testi approvati in Aula a Montecitorio, il governo è impegnato ad “adoperarsi in tutte le sedi internazionali, in particolare l’Onu e l’Unione europea, al fine di bloccare la pericolosa escalation militare in una regione già resa fragile da dispute territoriali e con la contemporanea presenza di tre potenze nucleari come la Cina, La Russia e gli Stati Uniti”, L’Italia dovrà poi “evidenziare e condannare le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Corea del Nord e ad intervenire, per quanto di propria competenza, presso i pertinenti fori multilaterali cui l’Italia partecipa e a collaborare con i principali partner regionali asiatici affinché possano cessare al più presto le gravi violazioni dei diritti umani, si possa mettere fine alle esecuzioni capitali e si possano chiudere i campi di prigionia e ‘rieducazione’.

 

 

La decisione di Seul di fermare le attività nella zona industriale di Kaesong continua a suscitare reazioni forti da parte di Pyongyang che adesso annuncia di voler chiudere “due canali di comunicazione strategici con il sud”. Lo riporta la Bbc. Era già successo nel 2013, poi i collegamenti telefonici tra le due Coree erano stati ripristinati in seguito a un miglioramento dei loro rapporti.

Corea del Nord accusa Seul, ‘dichiarazione di guerra’ – La sospensione delle attivita’ nell’area industriale di Kaesong da parte della Corea del Sud e’ ‘una pericolosa dichiarazione di guerra’. Lo sostiene il governo di Pyongyang secondo quanto riportato dai media nordcoreani. La decisione di Seul, ha annunciato il ministro dell’Unificazione sudcoreano, e’ volta a privare la Corea del Nord dei fondi normalmente utilizzati per sviluppare la sua tecnologia nucleare. Dal complesso industriale co-gestito con il sud, Pyoongyang ha ricavato 616 miliardi di won (circa 457 milioni di euro) dal 2003. (ANSA).

Il Senato americano ha approvato all’unanimità nuove sanzioni contro la Corea del Nord, dopo i recenti test missilistici di Pyongyang considerati da Washington una “provocazione” e una gravissima violazione delle leggi internazionali. La legge bipartisan aveva già ottenuto il sì della Camera dei rappresentanti.

In particolare le misure varate contro il regime di Pyongyang sono passate nella camera alta del Congresso con 96 voti favorevoli e zero contrari. Le nuove sanzioni hanno come obiettivo soprattutto quello di limitare la capacita’ della Corea del Nord di accedere ai fondi necessari per sviluppare il suo programma nucleare e il suo sistema missilistico. Lo stesso tipo di sanzioni – riportano i media americani – saranno presto adottate anche dal governo giapponese.
    La decisione di Washington di colpire Pyongyang con un’azione unilaterale nasce dalla situazione di stallo in seno al Consiglio della sicurezza delle Nazioni Unite, dove l’ipotesi di nuove sanzioni e’ stata finora frenata dalla Cina, preoccupata che le misure possano colpire anche i suoi interessi economici in Corea del Nord.
    Ad accelerare la decisione del Congresso Usa, poi, l’allarme dell’intelligence secondo cui Pyongyang avrebbe riattivato un reattore nucleare e potrebbe essere in grado nel giro di pochi mesi, se non addirittura di settimane, di avere abbastanza plutonio da costruire la bomba atomica

Il governo dovrà “adoperarsi in tutte le sedi internazionali” per bloccare l’escalation militare in Corea del Nord: lo prevedono le mozioni approvate dall’Aula della Camera sulle iniziative da adottare per il rispetto dei diritti umani in Corea del Nord e sulla politica degli armamenti di quel Paese. In base ai testi approvati in Aula a Montecitorio, il governo è impegnato ad “adoperarsi in tutte le sedi internazionali, in particolare l’Onu e l’Unione europea, al fine di bloccare la pericolosa escalation militare in una regione già resa fragile da dispute territoriali e con la contemporanea presenza di tre potenze nucleari come la Cina, La Russia e gli Stati Uniti”, L’Italia dovrà poi “evidenziare e condannare le violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Corea del Nord e ad intervenire, per quanto di propria competenza, presso i pertinenti fori multilaterali cui l’Italia partecipa e a collaborare con i principali partner regionali asiatici affinché possano cessare al più presto le gravi violazioni dei diritti umani, si possa mettere fine alle esecuzioni capitali e si possano chiudere i campi di prigionia e ‘rieducazione’.