Salute mentale e disturbi psichiatrici, un’emergenza abbandonata

Malattie mentali, la pandemia del futuro. Se una pandemia sanitaria sembra il passato, all’orizzonte del futuro, si intravede un’emergenza frutto delle conseguenze del covid, che in tre anni, ha accelerato i tempi di un’altra pandemia, ancora più pericolosa per il futuro: i rischi per la salute mentale, con un incremento della diagnosi del 30%, come indicato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che specialisti e addetti ai lavori socio-sanitari hanno potuto verificare nella quotidianità del proprio lavoro. Secondo i medici, la prevalenza dei disturbi mentali sta per superare quella delle patologie cardiovascolari. Depressione e altre patologie psichiche saranno le più diffuse nel mondo già prima del 2030, l’SOS è stato lanciato dall’OMS. Pandemia, guerra, inflazione e l’incertezza sociale, fanno da detonatore al disagio mentale. A pagare il prezzo più alto le categorie fragili: bambini, adolescenti, donne, anziani e fasce sociali svantaggiate. E’ subdola e silenziosa, la malattia mentale, talvolta isola, i campanelli d’allarme sono difficili da notare per chi è intorno, ancora più difficili da accettare per chi vive una fragilità psichica. Talvolta, dietro l’aggressività e la violenza, le paranoie, si nasconde proprio un disturbo psichico, incompreso o mal gestito. Spesso, si tratta di disturbi latenti, che col lockdown sono esplosi senza alcun freno. Gestire da soli un disturbo mentale è impossibile. Nonostante ciò, le risorse a disposizione dei Servizi di Salute Mentale pubblici sono in continuo calo, e sono ormai sotto il 3% del fondo sanitario nazionale, mentre l’indicazione europea è del 10% per i Paesi a più alto reddito. I Dipartimenti di Salute Mentale sono diminuiti di numero e se come non bastasse, quelli che restano, vivono una profonda crisi di personale, soprattutto medico, infatti, si stima che entro il 2025 mancheranno all’appello altri mille psichiatri. Un sistema sanitario che scricchiola. In Italia i pazienti psichiatrici sono lasciati a loro stessi e alle loro famiglie. I centri che dovrebbero prenderli in cura non sono attrezzati, hanno fondi scarsi e personale insufficiente. Così, troppo spesso, succede che chi soffre di disturbi mentali aggredisca persone in modo casuale e arrivi anche a uccidere. Il mancato aiuto produce isolamento, disperazione e perdita di opportunità e un danno enorme per la società. L’impatto emotivo e psicologico sui familiari, rischia di produrre un effetto domino, con isolamento e disturbi mentali anche per i conviventi di un soggetto affetto da disturbo mentale. I problemi sono concreti, aumenta la depressione e il numero di sucidi, molti i casi di autolesionismo, si diffondono le patologie psichiatriche soprattutto tra i più giovani, crescono le diagnosi di bipolarismo, che necessitano di campagne di prevenzione mirate e supporto concreto a chi accudisce i pazienti a casa. Resta a guarda il Paese, la società e ancor di più la politica, come se cronicizzare anziché prevenire, curare e reinserire all’interno della società, sia l’unica via, eppure nessuno comprende che cronicizzare costa molto di più sia al sociale sia al sanitario, all’intera collettività. E così anche parlare di salute mentale, di psicologi, di psichiatri, di malattia mentale e talvolta di terapie e cure, resta un tabù, una vergogna, e uno stigma. Tutto sbagliato. Tutto contro una società che si dice inclusiva e solidale. Se non si riconoscono le problematiche, non le si supporta con specialisti e terapie, non si può pensare che ci sia apertura mentale su un tema così delicato. La salute mentale è cruciale nella vita di milioni di persone, questa è un diritto, come ricorda l’OMS, di ogni cittadino e non deve essere trascurata o rilegata in fondo all’agenda programmatica. E’ chiaro che il nostro Paese necessiti di un piano per la salute mentale che migliori la qualità dei percorsi di prevenzione, trattamento e riabilitazione per meglio rispondere al bisogno di salute mentale della nostra società. Un diritto che speriamo sia esigibile e reale.