Cina, cosa influenza i rapporti con il Belpaese

26
Cina e Italia, due grandi civiltà antiche, guidate dal Partenariato strategico globale, possono continuare a sostenere lo ‘Spirito della Via della Seta’ basato sui concetti di pace e cooperazione, apertura e inclusione, apprendimento reciproco e mutuo vantaggio”. Ne è convinto l’ambasciatore cinese a Roma Jia Guide che in un’intervista fa il punto sui rapporti tra i due Paesi e sulle prospettive future nell’anno che segna il ventesimo anniversario della firma del Partenariato.
 
L’Italia vuole continuare ad avere rapporti forti con la Cina attraverso il Partenariato strategico che, nelle parole della premier Giorgia Meloni, costituirà “un faro” per l’avanzamento della collaborazione tra i due Paesi. Qual è la sua valutazione?
 
JIA – Dopo che Italia e Cina nel 2004 hanno siglato il comunicato congiunto per la ‘creazione di un Partenariato strategico globale sino-italiano stabile, di lungo termine, basato sull’amicizia e su uno sviluppo continuo’, tale Partenariato è divenuto un importante propulsore della cooperazione tra Cina e Italia. La scelta di definire il Partenariato come ‘globale’ e ‘strategico’ mette in risalto due aspetti: da un lato, l’ampiezza, ovvero sottolinea che la cooperazione e il dialogo tra le due parti sono a tutto campo e coprono un’ampia gamma di settori, e dall’altro la massima attenzione che ciascuno dei due Paesi ha nei confronti delle relazioni reciproche e del loro posizionamento. Proprio su questa base, negli ultimi vent’anni le relazioni bilaterali hanno viaggiato ‘su una linea ad alta velocità’ caratterizzata da dialogo serrato tra i capi di Stato, visite reciproche frequenti di alto livello, una cooperazione economica sempre più forte e relazioni umane sempre più brillanti, nonché un fluido coordinamento a livello multilaterale. Tutto ciò ha fatto sì che le relazioni tra Italia e Cina si siano attestate in prima linea tra i rapporti della Cina con gli altri Paesi dell’Unione Europea. Nell’ultimo periodo, l’Italia ha più volte ribadito di attribuire grande importanza a questo Partenariato strategico globale e affermato la sua volontà di rafforzare la cooperazione concreta con la Cina, posizione che la Cina apprezza molto. In un mondo in cui le sfide globali si fanno più serie, rafforzare ulteriormente il Partenariato strategico globale sino-italiano, mettere in atto l’intesa raggiunta dai leader dei nostri due Paesi durante l’incontro ai margini del Vertice G20 di Bali, opporci insieme ai confronti tra i blocchi, e rafforzare dialogo e cooperazione sono scelte che rispondono agli interessi per la sicurezza e lo sviluppo dei nostri due Paesi così come delle zone e del mondo intero. Cina e Italia, due grandi civiltà antiche, guidate dal partenariato strategico globale, possono continuare a sostenere ‘lo Spirito della Via della Seta’ basato sui concetti di pace e cooperazione, apertura e inclusione, apprendimento reciproco e mutuo vantaggio; così facendo possono ‘penetrare anche le nebbie più fitte’ e andare avanti insieme, con le attività celebrative per il ventesimo anniversario del Partenariato strategico globale e i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo, al fine di rafforzare la guida politica dai vertici, intensificare i contatti a tutti i livelli e la cooperazione in tutti i settori, così da coadiuvare un sano e stabile sviluppo delle relazioni bilaterali; possono promuovere un multipolarismo mondiale equo e ordinato e una globalizzazione economica inclusiva e che vada a beneficio di tutti, insieme per un mondo più pacifico, sicuro, prospero, aperto, inclusivo e bello. Nel settembre scorso il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato in Cina e ha espresso la convinzione che si sta aprendo ‘una nuova stagione di cooperazione rafforzata’. Quest’anno ci sarà la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nel 2023 è stato in Corea del Sud e in Uzbekistan, due viaggi che hanno rafforzato la proiezione dell’Italia in questa parte dell’Asia. 
 
Mattarella aveva visitato la Cina nel 2017. A distanza di sette anni, che cosa significa per Pechino questo nuovo viaggio?
 
JIA – Rendere gli incontri di alto livello sempre più serrati e rafforzare il coordinamento e la cooperazione sono aspetti fondamentali dell’essere ‘strategico’ del partenariato globale sino-italiano e favoriscono la comprensione e il sostegno reciproco sugli interessi fondamentali e sulle preoccupazioni di grande rilievo di ciascuno; nonché favoriscono il mantenimento di uno sviluppo stabile e di lungo termine delle relazioni bilaterali. In particolar modo, la diplomazia tra capi di Stato ha un ruolo guida strategico insostituibile. Negli ultimi anni, i due capi di Stato dei due Paesi hanno mantenuto ottime interazioni e condotto visite reciproche. Il presidente Xi Jinping ha effettuato la visita di Stato in Italia in occasione del quindicesimo anniversario del Partenariato strategico globale e il presidente Mattarella visiterà la Cina in concomitanza con il ventesimo anniversario del partenariato e con la ricorrenza del settecentenario dalla scomparsa di Marco Polo. Ciò mostra chiaramente come i capi di Stato dei due Paesi attribuiscano grande importanza alle relazioni bilaterali. Sono convinto che con la nuova visita del presidente Mattarella, i due capi di Stato potranno fissare la rotta per il futuro sviluppo delle relazioni sino-italiane, continuando a dare un forte impulso e guidando il Partenariato strategico globale bilaterale verso una nuova fase di sviluppo, nonché dando il via insieme ad un nuovo capitolo per continuare a tramandare la millenaria amicizia che lega i due Paesi culle di antiche civiltà.
 
Dal primo dicembre scorso e fino al 30 novembre 2024 la Cina ha abolito in via sperimentale il visto per entrare nel Paese e soggiornarvi un massimo di 15 giorni per i cittadini dei principali Paesi europei tra i quali l’Italia. Pechino si aspetta una misura di reciprocità?
 
JIA – La politica visa free di esenzione dal visto per l’ingresso in Cina ha come target businessman, turisti, persone che vogliono andare a trovare amici e parenti provenienti dall’Italia e da alcuni altri Paesi ed è una nuova misura importante che la Cina ha intrapreso per promuovere lo sviluppo e l’apertura di alta qualità e ha portato benefici concreti nella facilitazione degli spostamenti da e verso la Cina, per promuovere il turismo, la cooperazione economica e gli scambi people-to-people. In base ai dati di fine 2023, i primi 6 Paesi pilota per cui è stata avviata la politica di visa free hanno visto in tutto 214 mila persone entrare in Cina, tra le quali 118 mila lo hanno fatto sfruttando l’agevolazione visa free, pari al 55,1% del totale degli ingressi da quei Paesi. Accogliamo con piacere tutti gli italiani che vorranno venire in Cina utilizzando al meglio questa politica e toccare con mano cosa significhi godere delle nuove opportunità di sviluppo della Cina e vedere direttamente un Paese antico con un sedimento culturale e una civiltà prospera paragonabile a quella italiana. Nell’ultimo periodo, la Francia, la Svizzera, l’Irlanda e diversi altri Paesi europei hanno già promulgato o stanno valutando misure per facilitare gli spostamenti di persone da e verso la Cina. L’Italia è una delle mete preferite dai turisti cinesi; da gennaio ad agosto dello scorso anno, gli investimenti bidirezionali tra i due Paesi hanno raggiunto o superato il livello dell’intero 2022. Quindi, è inutile dire l’importanza delle misure per facilitare gli scambi di personale nel promuovere gli scambi tra i due Paesi in vari settori come l’economia, il commercio, scienza e tecnologia, turismo e scambi people-to-people.
 
L’Italia non ha con Taiwan relazioni diplomatiche e rispetta la ‘One China policy’ ma i rapporti di carattere economico-commerciale sono rilevanti. Come valuta questo approccio?
JIA – Taiwan non è un Paese, quindi da dove vengono le relazioni diplomatiche? Il fatto che Taiwan è una parte inalienabile del territorio cinese è una componente importante dell’ordine internazionale post-Seconda guerra mondiale. Il principio ‘Una sola Cina’ è un principio standard fondamentale delle relazioni internazionali oggetto di consenso diffuso nella comunità internazionale ed è la premessa e la base politica su cui la Cina istituisce e sviluppa relazioni diplomatiche con gli altri Paesi, Italia compresa, ed è l’ancoraggio per salvaguardare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan. La Cina e l’Italia sostengono il sistema internazionale con l’Onu al centro e l’ordine basato sul diritto internazionale. La Cina apprezza il sostegno dell’Italia alla politica ‘Una sola Cina’. Concentrandosi quest’anno sul 20esimo anniversario dell’istituzione del Partenariato strategico globale, sono convinto che l’Italia potrà, insieme alla Cina, portare avanti azioni concrete per tutelare le basi politiche dei rapporti bilaterali e rafforzare ulteriormente l’interscambio commerciale.
 
Venezia celebra i 700 anni dalla morte di Marco Polo con una serie di eventi nel 2024 ma che avranno luogo anche nel 2025 e 2026. La Cina ha in programma iniziative?
JIA – Marco Polo è conosciuto e noto a tutti in Cina. È uno dei soli due stranieri nel rilievo dei 100 personaggi storici famosi che hanno influenzato lo sviluppo della storia cinese nel Monumento al Millennio cinese. Organizzare una serie di eventi commemorativi per il settecentenario della sua scomparsa è doveroso per stringere ulteriormente l’amicizia tra Italia e Cina e avvicinare sempre di più i cuori dei due popoli. Di recente, sono stato invitato a partecipare al Convegno alla Dante Alighieri ‘Lo straordinario viaggio di Marco Polo in Cina’ e ho avuto nuovamente occasione di sentire il grande significato storico e il valore che Marco Polo ha avuto per la conoscenza e l’apprendimento reciproco tra Italia e Cina e tra Oriente e Occidente. In realtà, i due Paesi, Pechino e Roma, e le città dei gemellaggi hanno già programmato o stanno elaborando una serie di attività di incontro e scambio culturale, come la mostra speciale ‘L’Asse del Tempo: Tessuti per l’Abbigliamento in Seta di Suzhou’ già inaugurata a Venezia, e ‘La sfilata di abbigliamento di Suzhou’ nel mese di febbraio, nonché la mostra tematica di Marco Polo nel Monumento al Millennio cinese. La Cina è disposta a collaborare con l’Italia per incoraggiare le persone dei due Paesi, in particolare le generazioni più giovani, a ereditare lo spirito di Marco Polo attraverso scambi culturali amichevoli e a promuovere l’emergere di più ‘Marco Polo’ della nuova era in entrambi i Paesi, pronti a dare i loro nuovi contributi alla tradizionale amicizia sino-italiana e alla promozione dell’apprendimento reciproco tra le civiltà. “ Cina e Italia, due grandi civiltà antiche, guidate dal Partenariato strategico globale, possono continuare a sostenere lo ‘Spirito della Via della Seta’ basato sui concetti di pace e cooperazione, apertura e inclusione, apprendimento reciproco e mutuo vantaggio”. Ne è convinto l’ambasciatore cinese a Roma Jia Guide che in un’intervista all’ANSA fa il punto sui rapporti tra i due Paesi e sulle prospettive future nell’anno che segna il ventesimo anniversario della firma del Partenariato.