Maggioranza rischia sul salario minimo al Senato,salva per un voto

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Roma, 30 gen. (askanews) – Bocciato per un solo voto, quello determinante del presidente della commissione Giulio Terzi Di Santagata (Fdi), l’emendamento sul salario minimo delle opposizioni alla legge di delegazione europea 2022-2023 all’esame della commissione Politiche Ue del Senato.

La proposta di modifica presentata da Pd, M5s, Avs e Azione prevede che il trattamento economico minimo orario stabilito nei contratti di lavori “non possa essere inferiore a 9 euro lordi”. Governo e relatore, che hanno dato parere negativo, si sono salvate per un soffio: l’emendamento è stato bocciato con 8 voti contrari e 7 a favore e la mossa decisiva del presidente.

Protestano le opposizioni: “Caos in Commissione Affari Europei, il Presidente non riapre il voto sul salario minimo, l’opposizione protesta, eravamo in parità, poi arrivano chiamati altri due senatori di maggioranza. Gravissimo vulnus, mancanza assoluta di terzietà. Il voto è fantasma”, scrive su X il senatore Pd Filippo Sensi. “Il voto del presidente – sottolinea Marco Lombardo, senatore di Azione – è legittimo ma non opportuno perché viola la terzietà del ruolo del presidente di commissione”.