Uomini in mare, ma non perché impegnati in una gara di nuoto

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Andando indietro con la memoria, è facile riscontrare come il mare sia stato da sempre testimone di quanto gli uomini stessero facendo, nel bene e nel male. Dai Greci dell’epoca classica ai Vichinghi che iniziarono a viaggiare un pò di tempo dopo, il mare ha suscitato negli uomini la voglia di conoscere, non fosse stato altro che per poter rispondere all’ interrogativo di cosa vi fosse sull’ altra sponda. Ancora al giorno d’oggi si può facilmente riscontrare che, fatti i necessari aggiustamenti in termini di tonnellate trasportate da un continente all’ altro, le cosiddette “autostrade del mare”, le rotte che incrociano negli oceani, sono più trafficate di quelle sulla terra ferma. Per il trasporto delle merci è di scarsa Importanza fare riferimento a quello aereo: esso ha per sua natura limitazioni di diverso genere, prima tra tutte le dimensioni e il peso dei carichi effettuabili. Quindi nel campo della logistica da e verso ogni parte del mondo è il trasporto marittimo quello a cui maggiormente si fa ricorso per il trasporto di quanto compravenduto. C’è un limite naturale e non facilmente superabile che condiziona il ricorso a quel tipo di vettore: la lunghezza della durata del tempo del viaggio. Nonostante ciò, costruite specificamente per trasportare un determinato genere di prodotti, le navi continuano a essere il mezzo di trasporto preferito. Anche perché, è risultato dalle analisi di settore, è il più conveniente in assoluto. Non si capirebbe altrimenti perché i collegamenti tra Europa e Cina avvengano via mare e non su rotaia, pur essendo quest’ ultima la via più breve. Al momento sembra credibile che ciò sia destinato a durare. Tutto quanto innanzi descritto sta comportando rincari dei prezzi di ogni genere, dovendo fare qualsiasi imbarcazione il periplo dell’Africa per raggiungere i porti europei. Se è vero che per alcuni prodotti che viaggiano dall’Oriente verso l’ Occidente il trasporto incide per percentuali minime, una categoria per tutte gli idrocarburi, c’è un’altra componente negativa che turba il trasporto via mare: la durata dei viaggi. Allo stato si devono aggiungere quindici giorni a quelli che prevede l’attraversamento dello stretto di Suez. Non è un dettaglio, l’Occidente lo ha già sperimentato in concomitanza della brutta storia del Covid. Quel canale è attraversato anche dalle navi che trasportano la componentistica elettronica necessaria alle aziende europee per la costruzione di veicoli a motore. A causa di ciò, si innesterà, se il problema del blocco del Canale dovesse protrarsi, una serie di ritardi delle consegne degli autoveicoli che sarà solo uno dei tanti disagi originati da quel singolare e pur potente “corto circuito”. È importante ricordare che in tutta la Ue, nonché negli Usa, l’inflazione, dall’inizio del nuovo anno, ha ripreso a crescere. Allo stato attuale quel fenomeno è troppo recente perché se ne possano individuare tutte le cause, ma una di esse, con molta probabilità, è proprio la crescita a ruota libera dei noli. Non trascurando che anche i premi delle assicurazioni per quei carichi sono arrivati a costare cinque volte e più di quelli validi fino a metà dicembre dello scorso anno. C’è da attendersi che quell’aumento dell’ inflazione sarà trasmesso, insieme ai prodotti esportati, al resto del mondo. Intanto ieri negli Usa è iniziata, partendo dall’ Iowa, la campagna elettorale che, a novembre, si concluderà con l’elezione del nuovo Presidente. Sarebbe da ingenui pensare che, stante un Oceano tra i due continenti, l’Europa sarà coinvolta solo minimamente nella situazione. Ieri si è aperto a Davos, sulle Alpi svizzere, il World Economic Forum, appuntamento annuale tra capi di stato, imprenditori e altre teste pensanti per ragionare sullo stato e le prospettiva dell’economia e della società in ciascuno dei continenti. L’evento si concluderà giovedì diciotto, ma intanto già dalle prime ore di ieri è venuto fuori che le condizioni socio economiche della Ue sono state definite da buona parte dei partecipanti di particolare debolezza. Aspettando con fervore la fine del meeting sulle nevi, sarà bene farsi una ragione che quest’anno il mondo, se avanzerà, lo farà come una nave rompighiaccio diretta verso uno dei poli. Facendo voti che la stessa non resti incagliata in quelle acque gelide.