La normalità: un traguardo lontano, talvolta un miraggio

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La settimana appena conclusa è stata caratterizzata, in Italia come in altre parti del mondo, da eventi molto importanti, quasi tutti quasi tutti negativi. Anche se probabilmente le disposizioni della Corte Internazionale di Giustizia dell’ Aia, emanazione dell’ ONU, una volta emesso il giudizio, poco potranno fare in concreto per fermare la guerra in Medio Oriente. Anche se la denuncia di molti Capi di Stato che si sono rivolti a essa perché agisca nei confronti di Netanyahu resterà impressa profondamente nelle pagine della storia. Il crimine di cui, insieme a altri, è accusato il premier israeliano, il genocidio, è di per sè  infamante. Come lo stesso venga perpetrato all’ interno della Striscia di Gaza nei confronti dei Palestinesi, anche civili, compresi donne e bambini, fa raggiungere a quel personaggio livelli di efferatezza che provano l’assenza negli stessi di requisiti umani. Certamente, se la sentenza di condanna sarà emessa, molto probabilmente lascerà il tempo che trova. Il caso Ucraina è una testimonianza che non ha bisogno di essere commentata, eppure il criminale, perché già condannato, Putin, non ha modificato di una virgola il suo comportamento al riguardo. Intanto, come già da qualche tempo era stato previsto dagli osservatori internazionali, la guerra in quel quartiere rischia di allargarsi ogni giorno di più. I movimenti delle forze armate degli USA e dell’Inghilterra verso lo Yemen di questi ultimi giorni potrebbero già costituire un avvisaglia di allargamento  della guerra che brucia in Israele. Come se i conflitti in corso non bastassero di per sé ! Intanto per la pericolosità schizzata verso l’alto della navigazione in quei mari, altrettanto hanno fatto i prezzi dei noli. Rimanendo nei confini della UE, sono altrettante le notizie poco edificanti che stanno emergendo dalle nebbie di questo inizio d’anno. Partendo da Bruxelles, non si vede confermato nei fatti l’afflato dichiarato dell’ Europa nei confronti dell’Ucraina. Se l’impressione appena riportata risponde al vero, certamente sarà in buona parte riconducibile alle elezioni europee ormai alle porte. Lo stesso vale per gli USA, che hanno già dichiarato l’ intenzione di non dare altri soldi all’ Ucraina, lasciando così la patata bollente nelle mani di Zelensky. In tal modo l’ ipotesi della fine dei combattimenti a nord est dei confini europei a breve termine  deve considerarsi una pericolosa illusione.

Si sono verificati ancora altri episodi di cui l’umanità avrebbe fatto volentieri a meno, anche se proprio quelle che riguardano il Bel Paese non possono essere trascurate o relegate nei servizi di cronaca. Bisogna ancora una volta riconoscere che le riflessioni di chi lavora nei campi, probabilmente perchè poco condizionate da quell’ ambiente, vanno all’ essenza del problema.” Quanto non succede in un anno, può accadere in un’ ora” . La considerazione è da riferire- ancora una volta, purtroppo !- alla vicenda ILVA. Nei primi giorni della settimana il Governo ha cercato di ricucire gli strappi di ogni genere provocati dal socio Arcelormittal, arrivando a una drastica esclusione della partecipazione della stessa in Acciaierie Italiane, la joint venture titolare di ILVA. Le prime notizie hanno dato una sensazione di fraintesa soddisfazione.

La realtà è che invece il processo di privatizzazione per quell’ azienda, come nel gioco dell’ oca, è ritornata al punto di partenza. Volendo essere più realisti del re, esso si concretizzerà senza ombra di dubbio in un copioso salasso della finanza pubblica, gestito da uno o più commissari. È troppo vicina e non ancora chiusa definitivamente la vertenza Alitalia ITA, anch’essa gestita da vari commissari, per non tenere nella giusta considerazione quanto la  stessa sia costata e costi. Gli italiani ancora una volta dovranno accogliere quel risultato prendendo in prestito l’espressione di Totò  in uno dei suoi film:”e io pago !” Per tenere aggiornato un quadro d’ insieme di quanto di importante sta bollendo nel pentolone della cronaca che riguarda il mondo intero, è opportuno aggiungere che l’inflazione negli USA, nel mese di dicembre, è risalita, anche se di poco. Di conseguenza la FED ha spostato in avanti l’inizio della discesa del tasso del dollaro, mentre i mercati aspettavano quella manovra entro marzo. Come si regolerà la BCE è intuibile da notizie ufficiose: si adeguerà alla omologa di Oltreoceano. Quanto innanzi riportato per ora ha anticipato alcuni eventi previsti e altri no per il 2024. Quanto induce a dare l’ importanza che meritano agli eventi descritti è il fatto che gli stessi si sono presentati insieme, pertanto più impegnativi da risolvere. Pensare che anche Figaro, nell’ opera di Rossini Il Barbiere di Siviglia, dice agli avventori: “uno alla volta, per carità”.