Milano, 12 gen. (askanews) – Una soluzione ancora non c’è ma l’incontro tra i leader del centrodestra è stato un primo passo per provare a sbloccare lo stallo che permane nella maggioranza di Governo sulla candidatura alla presidenza della Regione Sardegna e, a cascata, su quelle delle altre Regioni al voto quest’anno tutte ad oggi guidate dal centrodestra: Abruzzo, Umbria, Basilicata. La Lega, al termine di una giornata aperta ieri di buon mattino da un summit di Salvini con i suoi parlamentari che ha rinnovato per ora fiducia all’uscente Solinas parla di “ottimismo” ,assicurando che “il centrodestra troverà un accordo”.
In ogni caso non c’è ancora nulla di deciso, tanto che ufficialmente si è parlato di altro, nel vertice svoltosi a palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani: l’immigrazione, assicurano tutti i partecipanti, è stato l’argomento. Presenti Piantedosi e Mantovano. Ma è difficile pensare che non ci siano stati ragionamenti anche sulla questione Regionali.
Nel frattempo si muovono i protagonisti locali della vicenda sarda: oggi pomeriggio Solinas ha convocato la direzione del Partito Sardo d’Azione: potrebbe essere l’avvio di una exit strategy, stante la determinazione di Fratelli d’Italia su Truzzu, il quale già si comporta da candidato, con la convention convocata per domani.Una soluzione, per Solinas, potrebbe essere la candidatura alle Europee nelle fila della Lega, anch’essa interessata ai voti del governatore sull’isola in una tornata decisiva per gli equilibri nella coalizione.
Difficile infatti che Salvini arrivi a spaccare la coalizione su Solinas, ma il problema sembra quello di trovare una compensazione per la Lega. Che mette sul piatto ufficialmente la questione Veneto, depositando a sorpresa una proposta di legge per consentire il terzo mandato. Proposta “non concordata” con gli alleati, dicono con freddezza da Fratelli d’Italia. Ma dal Carroccio ribattono: “È stata Giorgia Meloni a dire che è tema del Parlamento, l’abbiamo presa in parola”. Forza Italia intanto osserva, e difende la candidatura di Vito Bardi in Basilicata, più volte ipotizzato come agnello sacrificale per compensare la Lega della perdita della Sardegna.