(Adnkronos) – L’assistenza degli Stati Uniti all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia si è interrotta. Washington non dispone di fondi al momento per fornire assistenza a Kiev, come ha affermato in conferenza stampa il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby.
“L’assistenza che abbiamo fornito all’Ucraina si è fermata – ha scandito Kirby – mentre la Russia sta intensificando i suoi attacchi: è fondamentale che vengano approvati nuovi finanziamenti” a favore di Kiev. Il riferimento è ai negoziati in corso a Washington fra repubblicani e democratici su un pacchetto di aiuti che potrebbe essere legato a una revisione delle misure di sicurezza delle frontiere.
Kiev da dicembre aspetta la fumata bianca sul pacchetto da 61 miliardi bloccato al Congresso per l’opposizione di una parte dei repubblicani al Senato. Per il paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky, l’aiuto di Washington è vitale. Finora, gli appelli del presidente Joe Biden non hanno sbloccato la situazione a Capitol Hill. Il quadro, già complesso, rischia di diventare ancor più complesso se si tiene conto delle informazioni diffuse recentemente dal New York Times: gli Stati Uniti non saranno più in grado di mantenere la fornitura dei sistemi di difesa aerea Patriot che possono costare dai 2 ai 4 milioni di dollari ciascuno. I Patriot sono progettati per contrastare i missili balistici e, dal momento in cui la prima batteria è entrata nello spazio di combattimento in Ucraina, hanno rimodellato la battaglia per i cieli riuscendo a respingere gli attacchi aerei russi. I raid delle forze di Mosca si succedono giorno dopo giorno senza sostanziale soluzione di continuità. Soprattutto grazie ai sistemi di difesa forniti dall’Occidente, Kiev può cercare di limitare i danni provocati dagli attacchi, che colpiscono obiettivi civili provocando morti e feriti.
Le ultime 24 ore non hanno riservato news positive per l’Ucraina, se si considera che l’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno formalizzato il mancato raggiuntimento dell’obiettivo di consegnare all’Ucraina un milione di munizioni da artiglieria entro la fine di marzo 2024. I portavoce dell’esecutivo Ue hanno ricevuto numerose domande sul tema nel briefeing di giovedì. Quello annunciato dalla Commissione, ha detto la portavoce al Mercato Interno Johanna Bernsel, era un “obiettivo politico”. Obiettivo politico che verrà mancato, mentre la Russia, il cui apparato militare-industriale ha preso sul serio gli obiettivi di produzione che la guerra in corso richiede, continua a bombardare gli ucraini.
Zelensky può contare sul rinnovato sostegno dei paesi baltici. Il presidente estone Alar Karis, in particolarem si è impegnato a stanziare 1,2 miliardi di euro per Kiev fino al 2027, dopo che il presidente ucraino è arrivato nel paese. L’Estonia, la Lituania e la Lettonia sono stati tra i più convinti sostenitori dell’Ucraina impegnandosi con la quota più alta di prodotto interno lordo di tutti gli alleati.
Mercoledì Zelensky è stato in Lituania, dove il governo si è impegnato con Kiev per quasi 220 milioni di dollari per i prossimi tre anni.
Durante una conferenza stampa congiunta con Zelensky, Karis ha invitato l’Ue ad aumentare il suo sostegno militare all’Ucraina mentre il paese entra nel terzo anno di guerra con la Russia. “L’Ucraina ha bisogno di armi più numerose e migliori. La capacità dell’industria militare dell’Ue deve essere aumentata in modo che l’Ucraina ottenga ciò di cui ha bisogno, non domani, ma oggi”, ha detto Karis.