Ucraina, una mina vagante in Europa?

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Natale, l’Italia e gli italiani sono simbolicamente stretti ai più fragili tra gli ucraini”. Così l’ambasciatore d’Italia in Ucraina Pier Francesco Zazo ha commentato la generosa donazione di un’azienda italiana di dolciumi, che ha consentito la distribuzione di pacchi regalo ai bimbi ospiti della casa della Fondazione Soleterre a Kiev, dove i piccoli alloggiano con le loro famiglie mentre sono sottoposti a cure oncologiche. Una bella iniziativa senza dubbio ma crescono le perplessità sull’ingresso nell’UE dell’Ucraina dovuta al fatto che il regolamento prevede che una eventuale aggressione ad un Paede membro, farebbe scattare la rappresaglia militare da parte degli altri Paesi membri. Un’altra tornata di cestini colmi di cioccolato è stata portata intanto alla festa di Natale organizzata da un’associazione ucraina di famiglie di bambini con la sindrome di down. Nei giorni scorsi, infine, l’ambasciata ha recapitato il frutto generoso di una raccolta fondi realizzata dall’Associazione consorti dei dipendenti del ministero Affari Esteri (Acdmae): una somma finalizzata a sostenere il trattamento dei piccoli pazienti oncologici dell’Ospedale di Chernihiv, che si trova in una regione particolarmente esposta agli attacchi russi ed ospita tra gli altri nove bimbi che necessitano di cure costose.    “Sono gesti che provengono dall’altruismo dei privati e testimoniano efficacemente la grande solidarietà che gli italiani assicurano alla popolazione ucraina, specialmente a quanti in un contesto bellico si trovano in maggiore difficoltà”, ha aggiunto l’ambasciatore Zazo. In questo secondo Natale di guerra, il capo missione ha rivolto i più calorosi auguri di buon Natale agli ucraini, in particolare a coloro che lo trascorrono lontani dalle proprie famiglie perché impegnati nella difesa della patria, e a tutti i connazionali che vivono ed operano nel Paese.