Congedando il 2023 con la modalità che si usa con un ospite che non è più gradito

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Questa notte l’anno in corso, giunto al termine, lascerà per sempre, e meno male, questo mondo. Bisognerà evitare fino all’ultimo, sempre nei limiti del possibile, che lasci sul campo segni di se che possano condizionare, più nel male che nel bene, il 2024. Questo, almeno è quanto si spera, dovrebbe iniziare a proporre la serie di giorni di cui esso stesso è composto, nel modo più lineare possibile. Facile pensarlo, difficile vederlo in opera con tali connotati. Nonostante tutti gli sforzi che varie popolazioni hanno posto in esserre per prendere dagli stessi giorni il meglio, molta parte di essi è incappata come una semina quando c’è il vento. In campagna viene sottolineato che in quelle condizioni atmosferiche, i semi, pur cadendo comunque nel terreno, finiscono fuori dalle zone predisposte alla loro messa a dimora. Allungando lo sguardo fuori dai confini nazionali, la considerazione che sorge quasi immediatamente è che, per ciascuno dei teatri di guerra, ipotizzare che il sipario sia prossimo a essere calato è pura incoscienza. Affrontare i diversi casi con tale convinzione, sarebbe paragonabile al vendere la pelle dell’ orso prima di averlo cacciato. Di conseguenza l’unico atteggiamento positivo che potrà essere adottato è quello del mantenimento delle promesse fatte.Tanto vale sia per l’Ucraina che per Israele. L’anno prossimo la presidenza del G7 sarà italiana. In questi giorni una commissione partita da Roma si è recata a Washington per raccogliere notizie e acquisire informazioni da un osservatorio più che qualificato, su quanto è in corso d ‘opera nel mondo. Tanto per evitare dannosi duplicazioni o sovrapposizioni dei programmi da portare a termine e messi in essere dalla presidenza giunta a scadenza del mandato, quella giapponse. La presidenza italiana del G7 già prevede un meeting a Roma, presumibilmente nella tarda primavera. Il Governo italiano prevede che non sarà un impegno semplice e non solo per la problematica delle guerre in corso. Altri casi al calor bianco reclamano attenzione e urgenza di intervento, in taluni casi in dosi molto massicce. Basta commentarne solo tre per avere un’ idea, anche se approssimativa, di cosa sta conservato per l’anno in arrivo. Il primo in ordine di importanza per la ricaduta pressochè immediata sull’ ambiente è il processo di conversione dalle diverse energie ancora in uso a quelle che la green economy prevede. Le stesse che accompagneranno anche il Paese a varcare la frontiera  che porta all’ approccio con le nuove fonti energetiche, quelle rinnovabili. Tutto ciò è legato a doppio filo con il secondo dei problemi che deve essere risolto al più presto. È quello del surriscaldamento o riscaldamento anomalo che dir si voglia, non solo del Paese ma dell’ intero pianeta. Terzo, solo per ordine di elencazione, è lo sviluppo e le applicazioni della AI, l’Intelligenza Artificiale. Come tutte le scoperte, anche questa sarà corredata da effetti positivi e varianti del modo di utilizzo negative, ovverosia dannose. Sono già realizzate applicazioni che possono far spalancare gli occhi a persone tutt’altro che di buoni principi. I loro fini sono certamente ben diversi da quelli ipotizzati da coloro che hanno lavorato e continuano a farlo alacremente per il bene della consorzio umano. Come sempre non sarà quella scoperta di per se a proporre i suoi impieghi inappropriati. Quindi saranno bene accolti, purchè elaborati da studiosi di specchiata moralità, i vari manuali per l’uso di quella forma di intelligenza, spirito di questo tempo. Con l’augurio di essere ancora in tempo utile per farlo e quello di Buon Anno a tutti, senza esclusioni di sorta.